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 2012  marzo 09 Venerdì calendario

Il nido di Romy e Alain in vendita a 46 milioni - Sono 780 metri quadrati su tre piani culminanti, al nono, in un’immensa terrazza con veranda con una vista mozzafiato sulla Tour Eiffel

Il nido di Romy e Alain in vendita a 46 milioni - Sono 780 metri quadrati su tre piani culminanti, al nono, in un’immensa terrazza con veranda con una vista mozzafiato sulla Tour Eiffel. In tutto, due suite padronali, sei camere da letto, una di servizio, sei bagni, una cucina professionale, palestra, sauna, hammam, tre cantine e due garage. Nel pacchetto sono compresi i ricordi della coppia più bella del mondo, o almeno del cinema francese: qui Alain Delon e Romy Schneider vissero, si amarono e litigarono. E, alla fine, 46 milioni di euro non sono poi una follia. Se i prezzi saranno questi, la vendita dell’appartamento al numero 42 dell’Avenue du Président-Kennedy, nel sedicesimo arrondissement, segnerà una nuova puntata nella saga miliardaria dell’immobiliare parigino. Perché, concesso e non dato che qualcuno decida di pagarlo, stabilirebbe il nuovo record dell’effervescente mercato della capitale: 60 mila euro al metro quadrato. Quello precedente risale al 2010, quando palazzo Bourbon-Condé, un meraviglioso hôtel particulier del settimo arrondissement, già abitato da un ramo cadetto della famiglia reale, venne venduto ad altri principi ma più forniti di petrodollari, quelli del Bahrein, per 68 milioni e mezzo di euro. Ma si trattava di 1.250 metri quadrati; dunque, «solo» 55 mila euro al metro. Le camere con vista sulla torre più famosa del mondo sono invece in un immobile abbastanza recente (1933) che conserva ancora la decorazione d’epoca come, racconta ammirato «Le Figaro», le cancellate in ferro battuto. Però quel che è spettacolare è l’appartamento, al settimo, ottavo e nono piano, luminosissimo e «doppiato» da terrazze con l’«affaccio» sui cieli bigi di Parigi e sul capolavoro dell’ingegner Eiffel. I balconi si estendono su 375 metri quadrati e l’arredamento è ultramoderno. Poi, naturalmente, c’è il fascino di vivere dove lo fece la coppia AlainRomy. I due s’incontrarono e s’innamorarono nel 1958 sul set dell’«Amante pura», peraltro un remake di «Amanti folli» di Max Ophuls (1933), la cui protagonista fu la mamma di Romy, Magda Schneider. All’epoca, Schneider figlia era già per tutti Sissi e i tre atroci film della serie avevano fatto cariare per eccesso di zucchero i denti di mezzo mondo. Delon invece non era altrettanto celebre (all’appuntamento con «Rocco e i suoi fratelli» mancavano ancora due anni, al «Gattopardo» sei), ma aveva esordito proprio quell’anno e già girato per la prima di innumerevoli volte con JeanPaul Belmondo. Insomma, gli amanti del gossip e i paparazzi non avrebbero potuto desiderare coppia più glamour. I sei anni in cui Alain & Romy restarono insieme ebbero come inarrivabile scenario questo appartamento da sogno. Adesso ovviamente la curiosità è sapere chi ci andrà a vivere. E’ quasi certo che non sarà un francese. Se il mercato dell’immobiliare di lusso non conosce crisi, e anzi nel 2010 ha stabilito un nuovo record con una cifra d’affari di più di un miliardo di euro, il merito è degli arabi, dei nouveaux riches russi e (prossimamente) dei cinesi. E dire che, per la prima volta da diversi anni, la febbre immobiliare di Parigi sembra essersi un po’ attenuata. Nell’ultimo trimestre del 2011, il numero di compravendite di appartamenti non nuovi è calato del 14% e i prezzi si sono stabilizzati. Era ora: secondo la Camera dei notai di Parigi, il record è stato toccato a fine dicembre 2011, quando il prezzo medio del mattone nella capitale ha toccato gli 8.390 euro al metro quadrato, con una crescita del 14,7% in un anno. Adesso l’immobiliare sembra essersi finalmente dato una calmata, complici la crisi generalizzata e l’incertezza politica, perché nessuno sa se, con il cambio d’inquilino all’Eliseo, cambieranno anche le tasse per i proprietari (e di solito, si sa, cambiano in peggio). Fanno eccezione, secondo un’inchiesta del «Nouvel Observateur» tre categorie di appartamenti. Primo, quelli nuovi, perché a Parigi le case vecchie sono spesso antiche e decrepite. Secondo, le superfici piccole, perché un pied-à-terre nella Ville Lumière resta un sogno che molti (e molti dei molti sono italiani) hanno ancora i mezzi per trasformare in realtà. Terzo e ultimo (ma in realtà primo, quanto a prezzi), il mercato del lusso. Per questo non solo un’agenzia propone il nido d’amore di Alain e Romy a 60 mila euro al metro, ma può anche sperare di venderlo.