Paolo Siepi, ItaliaOggi 9/3/2012, 9 marzo 2012
PERISCOPIO
C’è chi getta acqua sul fuoco: «È una polemica stupida perché se Walter Veltroni è di destra, io cosa sarei, un leader dell’impero austroungarico?», ha detto Luciano Violante. Poi si è tolto l’elmetto chiodato e ha lasciato la sala.
Alessandro Robecchi. Il MisFatto.
I parlamentari cercano di darsi un tono proponendo migliaia di emendamenti fastidiosi come gli appuntiti razzi di carta che volano nelle aule scolastiche. Il preside li castiga ponendo la fiducia, ch’essi, obtorto collo, sono costretti a votare. Umberto Silva, psicanalista. Il Foglio.
Siamo l’unico paese al mondo che non ha quasi più grandi industrie, ma ha solo grandi banche. Un’esagerazione non più sostenibile. Giulio Sapelli, economista. Il Mondo.
Non è vero che i candidati di Bersani non vincono mai le primarie. Prendete Hollande. Robin. Europa.
Mario Monti ha cambiato l’Italia presentando semplicemente lo scontrino. Super Mario Monti sciò. Libero.
Irreversibilità. Scelta politica che non è il caso di cambiare fino a quando non ce n’è un’altra matura. Salvatore D’Agata, Dizionario impolitico (Bompiani).
Memorabile fu lo scambio di battute fra il leader del Pci Palmiro Togliatti e il musicologo altrettanto comunista Massimo Mila. «Chi ha detto che dei problemi artistici debbano occuparsi solo i competenti?». «Chi vi ha detto che se ne debbono occupare gli incompetenti?».
Mirella Serri, Sorvegliati speciali. Longanesi.
Da bambino sognavo di sposare una inglese o una giapponese perché fanno il tè buono. Marco Del Corona. Corrispondente dalla Cina del Corriere della Sera. Io Donna.
Non riuscire ad amare le nuove canzoni: questa è la vecchiaia. Camillo Langone. Il Foglio.
Mi mandano tutti i giorni pacchi di libri. Pretendono che li lodi. E passi. Ma anche che li legga... Gesualdo Bufalino, Bluff di parole. Bompiani.
«Dobbiamo fare l’elenco delle dieci cose che ci servono veramente nella vita». Risposta: «Tre milioni di euro. Mi bastano quelli». Sibilla du Lac.
La pace dei sensi è il primo passo verso quella eterna. Roberto Gervaso. Il Messaggero.
Eros ed agape non si lasciano mai separare completamente. Anche se l’eros, inizialmente, è soprattutto bramoso, nell’avvicinarsi poi all’altro cercherà sempre più la felicità dell’altro. Enciclica «Deus cariatas est».
Quando la gente minuta starà bene, cesseranno le lagnanze, e i partiti socialisti più non potranno far credere al popolo che la salute stia nel regolamentare ogni cosa, nel fare intervenire lo Stato in ogni minimo atto di vita privata a tutela dei deboli. I deboli e gli umili, quando saranno diventati forti e grandi, sapranno fare da sé.
Luigi Einaudi, La Stampa, 12 ottobre 1899.
Due massaie anzianotte: «Come va con la pillola del giorno dopo?». «Giorno dopo cosa?». Altan, Donne nude.
Lego il mio destino, per il tempo che mi è concesso, a questo pugno di monti, a questo orizzonte su cui ho aperto gli occhi. Non è una fuga da qualcuno o da qualcosa, tanto meno dal mondo, piuttosto il ricollocarsi nel proprio centro. Giovanni Lindo Ferretti. Avvenire.
Dell’occupazione inglese della Libia si deve ricordare un fatto terribile. Tra il 1947 e il ’48, non ricordo bene, quando l’Inghilterra votò contro la formazione dello stato di Israele, le autorità britanniche consentirono, anzi promossero, un terribile pogrom: per tre giorni i libici massacrarono gli ebrei, buttandoli anche giù dalle finestre, senza che ci fosse un intervento da parte delle autorità. Le truppe erano consegnate in caserma. Valentino Parlato. L’Attimo fuggente.
Aveva le mani sporche. E chissà com’erano i piedi! Coluche. «Pensèes et anecdotes». Le cherche midi èditeur.