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 2012  marzo 10 Sabato calendario

LE SPESE DI LUSI IN CONTO ALLA MARGHERITA

Aerei, pranzi e resort di lusso

La relazione dei revisori racconta che in quattro anni l’ex tesoriere ha prelevato dal conto alla Bnl 1,4 milioni di euro, 30mila al mese di media Per un viaggio di una settimana spesi 80mila euro
ROMA - Forse hanno davvero ragione i pubblici ministeri Alberto Caperna e Stefano Pesci. Del suo ruolo di tesoriere della Margherita, delle responsabilità di senatore della Repubblica, Luigi Lusi aveva davvero perso ogni cognizione, dignità, misura. Si era fatto semplicemente "Predone". Un dossier alto un palmo messo insieme in queste settimane dal lavoro della società di consulenza Kpmg sui bilanci del Partito nel quinquennio 2007-2011 lo racconta prigioniero di una furia compulsiva da plutocrate. Sono centinaia di fatture, scontrini fiscali, ricevute per alberghi, ristoranti, voli aerei, taxi, che documentano un saccheggio delle risorse del Partito che si fa incontinenza e, per il solo 2011, ammonta a 218 mila 250 euro. E’ l’umiliante radiografia di un uomo che brucia per se e i suoi familiari 70 mila euro per una settimana alle Bahamas ed è pronto a spenderne 11 mila per un week-end nel ritiro esclusivo di Sveti Stefan, il gioiello di roccia bianca nelle acque blu del Montenegro. Che pasteggia con spaghetti al caviale (180 euro il piatto) al Pantheon e liquida un’attrippata a Carsoli (Aquila) con 1.500 euro. Che gode delle mollezze del Mercure a Parigi, del Carlton a Londra, alberghi che vengono via per una notte al costo dello stipendio mensile di un dipendente statale. Soldi del Partito, va da sé. Alimentati dal finanziamento pubblico.

Ieri mattina, l’avvocato della Margherita, Titta Madia, ha consegnato il lavoro della Kpmg al pubblico ministero Stefano Pesci. Il documento
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certifica numeri che, di fronte all’ultima contestazione al senatore (un’appropriazione indebita acclarata di 25 milioni di euro), posso apparire persino modesti. In fondo - lo vedremo - parliamo "solo" di un salasso aggiuntivo di qualche milione di euro. Ma questi nuovi numeri e documenti raccontano Lusi come sin qui non era stato ancora possibile fare. Spiegano perché l’uomo abbia deciso di farsi minaccioso, arrogante, persino impudente (ha invitato l’opinione pubblica a riflettere sulle ragioni per cui, poveretto, era costretto ad accendere mutui per collezionare case). Guadagnandosi, da ieri, per altro, una querela per diffamazione da Francesco Rutelli. Forse è questa "la merda" di cui l’ex tesoriere, intervistato giovedì da "Servizio Pubblico", temeva la tracimazione. Bene, la "merda" ora è pubblica. E racconta una storia vera. Su cui - è notizia di ieri - Lusi tornerà presto a essere risentito dai pubblici ministeri, quelli con cui si era convinto di poter chiudere questa storia in quattro e quattr’otto, con una restituzione di 5 milioni di euro e una pena patteggiata da 8 mesi.

Un milione e mezzo cash
Lusi, ormai lo sappiamo, non è afflitto dal problema del contante. Il conto Bnl 7975, la cassaforte che custodisce i liquidi del Partito, è roba sua. Scrive nella sua pre-relazione ai pm la Kpmg: "Tra il primo gennaio 2007 e il 31 dicembre 2010, vengono prelevati allo sportello con operazioni di cassa 1 milione 339 mila 100 euro, con una media mensile di 30 mila euro". Più di mille euro al giorno, tolti i sabati e le domeniche. Con picchi straordinari: 40 mila euro a ottobre 2007, 78 mila euro a dicembre 2009, 43.500 euro a marzo 2010. Sono anni in cui l’uomo deve essere euforico. Ma, soprattutto, certo di un’impunità di cui può godere solo chi ritiene di non essere soggetto a controllo.

La cresta sui rimborsi
Accade così, per dirne una, che nel marzo 2007, decida di aggiustare a mano libera un rimborso a piè di lista per le sue "spese ordinarie" mensili. Il tesoriere è certosino nel mettere in conto caffè da 1 euro e 50, taxi da 7 euro, pranzi frugali da 10. Ma quando è il momento di tirare le somme, deve ritenere il totale non congruo. "Solo" 8 mila e 28 euro. "Ebbene - scrive Kpmg - dall’analisi del bonifico effettuato dal conto Bnl a favore di Lusi e riferito a tale rimborso è emerso un totale di 28 mila 27 euro". Il tesoriere, insomma, mette un bel "2" davanti a quell’8 mila. E la "cresta" di 20 mila euro finisce dritta-dritta su un suo conto corrente che - sorpresa - ha cointestato insieme al fratello Antonino, sindaco Pd di Capistrello (a sua insaputa?).

Bahamas, Canada, Montenegro
Già, Lusi non si risparmia e non bada all’euro. A Genzano, dove pure ha una villa di 20 vani, tiene per un mese una stanza (1.200 euro) all’Hotel Robinia. Ma, soprattutto, è cliente fisso dell’agenzia di viaggio "Dolby Travel", in viale Palmiro Togliatti a Roma, che deve portarlo in palmo di mano. Almeno a stare al dettaglio dei viaggi che il senatore scrocca alle casse del Partito nel solo 2011. Lusi mostra una predilezione per il Canada, di cui è cittadina la moglie e dove imbosca il grano grattato alla Margherita. In un anno, tra lui e la moglie, volano su Toronto una mezza dozzina di volte, in un caso, decidendo di allungarsi anche a New York (19-24 agosto), per la modica cifra di 35 mila euro. Ma il tesoriere sogna anche il mare off-shore delle Bahamas e del Montenegro. Paradisi fiscali (è un caso?) dalle spiagge immacolate. Il 20 marzo del 2011, carica sul Partito un bel viaggetto per 7 persone (dal 22 al 28 aprile) con voli Roma-Toronto, Toronto-Nassau, Nassau-Toronto, Toronto-Roma e sette giorni nell’atollo di Kamalame, al Cay resort, una roba da stropicciarsi gli occhi anche solo a guardarla in fotografia. E che infatti non viene via gratis. Per la settimana, Lusi bonifica alla "Dolby" a spese della "Margherita" un primo acconto di 33 mila 388 euro, un secondo acconto di 20 mila 94 e un saldo di 27 mila 20. In totale, 80 mila euro, centesimo in più o in meno. Oltre 10 mila euro a cranio per la gioia della simpatica comitiva al seguito.

Ancora. Nell’estate dello stesso anno, Lusi si apparecchia un week-end lungo (dal 30 agosto al 3 settembre) in Montenegro, a Sveti Stefan, in un altro di quei resort che conoscono solo i lombi dei milionari. Per le casse della Margherita fanno 11 mila 600 euro. Ma il diavolo ci mette la coda. Nell’estate in cui il Paese rischia il default, Lusi è costretto a trattenersi al Senato per la discussione sulla Finanziaria e dunque, niente Montenegro. La cancellazione, ha un costo: 8.700 euro. Va da sé - annota Kpmg - saldate con i fondi del Partito.

Londra, Parigi, caviale
Naturalmente, l’uomo, quando può, non si nega né Londra, né Parigi. Al Carlton, lascia per una notte 2.600 euro. Al Mercure Ivry di Parigi, dove vola con la sua signora i week-end del 15-16 gennaio e 12-13 marzo del 2011, una media di 1.600 euro a soggiorno. Se capita, poi, in tarda primavera non si lascia sfuggire un Parigi-Venezia da "soli" 6 mila 300 euro o, in gennaio, un Monaco-Malaga a 630. Tanto paga sempre la Margherita.

Anche quando è a tavola. Adora "la Rosetta", il senatore. Un paradiso della cucina di pesce dietro il Pantheon. Dove non si tiene. Il 14 novembre del 2006, per dire, lascia 637 euro per una cena da due. Ostriche, tartufi di mare, antipasti, pescato del giorno e il piatto della "festa". Uno spaghetto al caviale da 180 euro. Per carità, anche quando si attovaglia fuori porta, il tesoriere è generoso. Il 13 ottobre, sempre di quel 2006, è da "Mauro", ristorante-pizzeria in quel di Carsoli (Aquila). Non è dato sapere in quanti mangino "specialità alla brace e funghi porcini". Kpmg, però, ha trovato traccia del conto: 1.500 euro.

(10 marzo 2012)