Paolo Pejrone, la Repubblica 10/3/2012, 10 marzo 2012
In Svezia, si sa, gli orti sono solamente estivi e i pomodori hanno difficoltà a maturare. Per questa ragione a Linköping si sta costruendo una serra "metropolitana" alta quaranta metri, a vari piani
In Svezia, si sa, gli orti sono solamente estivi e i pomodori hanno difficoltà a maturare. Per questa ragione a Linköping si sta costruendo una serra "metropolitana" alta quaranta metri, a vari piani. Individualisti come amiamo essere in Italia, e per fortuna baciati dal sole, ma soprattutto come eredi di un mondo antico ed agreste, i nostri orti stanno dilagando anche in città abbarbicati sui terrazzi (e non soltanto). Marzo. È il giusto momento dei grandi lavori: svuotare i vasi, ingrassare la terra con concimi naturali, con compost, con terricci specifici e soprattutto verificare o, meglio, risistemare a buon uso i drenaggi. Le acque di cielo e di tubo, devono evacuare con facile libertà. Sempre. Quando si vede che nel vaso o nel contenitore l´acqua ristagna e non scorre via (e che piccoli muschi iniziano a crearsi), con coraggio vanno affrontate le situazioni. Per un orto facile e produttivo sono necessari vasi grandi: da quaranta centimetri di diametro in su, più grandi sono migliore e più facile sarà la produzione. Seminare, appena si può, i ravanelli e le insalate da taglio (il famoso "mesclun" della Provenza), trapiantare le lattughe (comperate nei mercati rionali) già cresciute nei loro vasetti. E con loro pure le piantine del prezzemolo, se non lo si è già seminato. Non dimenticando che per il prezzemolo, per il coriandolo e per l´aneto (il famoso dill), e per il deliziosissimo cerfoglio, possono andar bene vasi più piccoli, dai venticinque ai trentacinque centimetri di diametro. Pure per l´erba cipollina andrebbero bene vasi non grandi, ma provvisti di un degno sottovaso. L´acqua deve essere abbondante al piede: in natura cresce lungo ruscelli e laghetti. Decisamente all´opposto, il rosmarino, la salvia, la maggiorana ed i timi che amano terreni poveri, quasi ghiaiosi, certamente ben drenati, in posti pieni di sole. Per chi volesse esagerare, in vasi capienti (cinquanta, sessanta, settanta centimetri di diametro) si possono coltivare con estrema facilità i pomodori, incominciando dalle varietà più facili e più adatte a colture "famigliari": i ciliegini e i pachino, che possono produrre frutti ottimi e abbondanti. I peperoni (i più generosi sono i friarielli, quelli da consumare giovani e verdi), e le melanzane detestano le terre povere, come i pomodori, i fagiolini e le zucchine. Le zucchine sono particolarmente felici d´esser coltivate in vaso, prendendosi larghi spazi, per le loro foglie e i loro eventuali lunghi tralci. In pieno sole possono produrre, nel periodo di gran caldo, giorno dopo giorno, quantità ragguardevoli di tenere zucchine. Il sole per un orto in vaso è, come si è visto, importantissimo, e un po´ di vento, poi, non fa che bene: allontana afidi e funghi. Dimenticavo: patate, piselli e taccole, possono crescere in posti non troppo gelidi anche durante l´inverno. Vanno comunque - e tassativamente - tralasciate le fave che in città non si devono coltivare per ragioni di civile convivenza, come sanno e ricordano tutti gli ortolani che si rispettano. Un semplice orto può essere un buon motivo per iniziare una "nuova" vita in terrazza. Successi ed insuccessi si potranno accumulare, ma un alibi comunque resterà: la verdura colta e consumata a chilometro zero (e soprattutto maturata al sole e all´aria "nostra") ha gusti ben differenti. Provare, coltivare e assaggiare.