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 2012  marzo 07 Mercoledì calendario

Squitieri si scopre premier alla corte di Taormina - Risponde al telefono Pasquale Squitieri (73 anni, regista fra l’altro di Claretta eIl prefetto di ferro , compagno di Claudia Cardinale): «Eeeh? Di che cosa sono presidente?»

Squitieri si scopre premier alla corte di Taormina - Risponde al telefono Pasquale Squitieri (73 anni, regista fra l’altro di Claretta eIl prefetto di ferro , compagno di Claudia Cardinale): «Eeeh? Di che cosa sono presidente?». Del Consiglio del principe. «E chi è ’sto principe?». Carlo Taormina. «Aaah, Taormina. Siamo legati da un’amicizia ventennale». E non lo sapeva che adesso è principe? «Sì, sì. Come si chiama il posto? Filettino?». Ma non c’è mai stato? «Mai. Mi ha chiamato Taormina, mi ha detto che era una cosa divertente, e invece guarda un po’... Cosa mi ha fatto?». Presidente del Consiglio del Principe, cioè lei è il Monti o se preferisce il Berlusconi di Filettino (Squitieri ride molto). «Allora sono il Craxi di Filettino, senz’altro meglio. Ma tu dimmi... Non l’avevo mica capito che mi faceva presidente. E che c’è a Filettino?». Mah, non molto. Però c’è un’importante fonte che serve acqua a una cinquantina di comuni, fra cui Roma, un quinto del territorio. «Ah, fantastico. Allora come prima cosa sa che faccio? Chiudo i rubinetti» (Squitieri ride che pare sull’orlo del soffocamento). Dunque, ricapitolando. Filettino, paesotto di 500 abitanti, mille metri sul livello del mare, provincia di Frosinone. La scorsa estate - quando la trecentesima correzione finanziaria di Giulio Tremonti propose l’abolizione dei comuni sotto i mille abitanti - il sindaco Luca Sellari s’inalberò: «Allora noi facciamo un principato». Pareva un frizzo e invece la cosa s’è avviata e non interrotta nemmeno quando a Filettino venne restituita la dignità di territorio municipale. Si indì un referendum che coinvolse i residenti e i parecchi che a Filettino posseggono la casa delle vacanze (a Filettino ci sono 5mila 800 abitazioni e d’estate la popolazione arriva anche 20 mila abitanti). Il referendum incoronò Taormina, 72 anni, avvocato penalista in Ustica, Tangentopoli, Cogne e tanti altri casi noti, e per pochi mesi sottosegretario all’Interno con premier Berlusconi nel 2001. Studio del professor Taormina. Risponde un impiegato sonnacchioso: «Sììì... Di chi devo direee... Per che cosaaa...». Alla parola Filettino, l’impiegato ha la reazione di uno centrato da un fulmine: «Filettino?! Subito! Immediatamente!». Perché Taormina, oltre che ristabilire la verità su Squitieri («Ma glielo avevo detto... È un po’ svanito»), ha l’urgenza, attraverso l’articolo quinto della Costituzione e svariati altri codici, di precisare che «qui di goliardia ce n’è poca». Un sospetto indotto non soltanto dalla principesca forma istituzionale, e dalla pur celebre personalità che la incarna, ma da altre numerose iniziative, per esempio il conio di una moneta, il fiorito (un fiorito=un euro), la composizione di un inno che sarà presentato sabato nella prima riunione del blasonato governo, e l’elezione di trenta parlamentari che compongono la Camera e che hanno il compito di votare suggerimenti da girare all’esecutivo. Ecco, l’esecutivo. La novità è questa: Taormina, nel suo ampio potere, ha nominato i ministri. Oltre a Squitieri premier, si segnala alla Sanità l’urologo di Papa Ratzinger, il professor Augusto Mosca. Gli altri sono professionisti del luogo. Si riuniranno, non appena il restauro sarà concluso, a Villa Graziani che così si chiama perché appartenne a Rodolfo Graziani, generale fascista che a Filettino nacque e in onore del quale il paese si ribattezzò Filettino Graziani prima che la storia ribattezzasse il generale Macellaio. Rimane da capire quali siano le aspirazioni e soprattutto i poteri del governo. Prima cosa, spiega Taormina, il principato chiederà un compenso alla Regione in cambio dell’acqua distribuita in mezza provincia, «ed è un’acqua eccezionale, meglio della Fiuggi», dice il principe (del foro e non), e magari sarà imbottigliata. Poi si farà politica estera nella speranza di venire riconosciuti da qualcuno: per esempio è stata avanzata una richiesta ufficiale al Vaticano, fin qui inevasa. Si magnificheranno i boschi cedui. Si sponsorizzeranno le piste da sci, un po’ abbandonatelle. «I nomi servono per attitare l’attenzione», conclude Taorimina. Ecco, più che di un principato sembrerebbe trattarsi di una super pro loco. Meglio non dirlo a Squitieri...