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 2012  marzo 07 Mercoledì calendario

Il Pdl può finire al terzo posto – Il timore è di arrivare terzi. Nel primo turno delle elezioni comunali, cui mancano meno di due mesi, il Pdl ha paura di trovarsi in una condizione così negativa da non giungere al ballottaggio in alcuni capoluoghi e, forse ancor più, in numerosi comuni sopra i 15mila abitanti

Il Pdl può finire al terzo posto – Il timore è di arrivare terzi. Nel primo turno delle elezioni comunali, cui mancano meno di due mesi, il Pdl ha paura di trovarsi in una condizione così negativa da non giungere al ballottaggio in alcuni capoluoghi e, forse ancor più, in numerosi comuni sopra i 15mila abitanti. A destare allarme sono concomitanti effetti. Intanto, i sondaggi, che hanno impietosamente svelato, in alcuni centri, una simpatia elettorale scesa ben sotto il livello psicologico del 20%, che invece a livello nazionale tutti ancora accreditano al Pdl. Poi, la mancanza di alleati, che potrebbe ridurre il Pdl a correre quasi solitario, sia al Nord sia al Sud. Ancora, la scissione di Fli che, pur non avendo intaccato irrimediabilmente, può sottrarre punti percentuali preziosissimi, e in qualche caso indispensabili. Da non trascurare pure l’oggettiva difficoltà di trovare candidati sindaci solidi e popolari: il caso di Genova potrebbe quasi far piangere. Si cerca, dunque, di rimediare, in qualche maniera, coalizioni che servano a estendere la spolpata base elettorale del predellino. Un esempio è fornito dalla Destra di Storace. Ci sono poi liste del candidato sindaco e liste civiche, che si vorrebbero mettere insieme anche là dove non sorgessero spontaneamente dal basso. Le previsioni più negative, infatti, fanno temere che il Pdl resti indietro, insieme con gli scarsi alleati che riesca a richiamare intorno a un comune candidato sindaco. Indietro rispetto al Pd (cui si attribuiscono percentuali meno punitive di quelle attribuite al movimento berlusconiano) con i coalizzati (anche questi più numerosi, e soprattutto più portatori di voti, rispetto al Pdl). E fin qui, sarebbe nell’ordine delle cose. Il timore, invece, è che il Pdl resti indietro altresì alla Lega (in alcuni centri del nord) o al Terzo polo (segnatamente in comuni siciliani, ma anche in qualche altro centro del sud). Addirittura vi sono precedenti (Venezia) in cui lo spappolamento del centro-destra potrebbe mandare in ballottaggio due candidati del centro-sinistra. Quando un partito sta ampiamente sopra il 30%, non ha problemi per andare al secondo turno. Ma dove conta solo sul 20%, le possibilità di finire al terzo posto sono consistenti. E oggi, con scarsi amici e privo di nomi tali da trascinare simpatie, il Pdl guarda a quel livello come a un concreto pericolo.