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 2012  marzo 07 Mercoledì calendario

QUALI SONO LE CITTA’ DELLE DONNE —

Sarà difficile domani, giornata della donna, scegliere se festeggiare o celebrare il fallimento di una scommessa universale. Perché ci sono luoghi migliori e peggiori dove essere donna. E se l’Islanda rappresenta l’emblema dei primi e lo Yemen dei secondi, l’Italia (un po’ oltre la metà, verso i peggiori) è il simbolo di quei Paesi che più faticano a fare il grande passo. Il World economic forum, nel suo rapporto The global gender gap 2011, ci rassicura: «Negli ultimi sei anni l’85% dei Paesi del mondo ha migliorato la condizione della donna». Anche se in termini politici ed economici c’è ancora molto da fare. «Da Londra a Lahore la disuguaglianza tra uomini e donne persiste», avverte la Oxfam. Ma è una mappa dell’essere donna piena di sorprese quella che, partendo proprio dal rapporto, ha elaborato il quotidiano britannico The Independent.
Le più fortunate
Il paese più women friendly è l’Islanda: lo era nel 2009, nel 2010, si riconferma nel 2011. Qui è stato raggiunto il più alto livello di parità dei sessi: scuola, lavoro, politica, salute. Il luogo peggiore è lo Yemen, quello più pericoloso l’Afghanistan. L’Italia occupa il 74° posto su 135 nella classifica internazionale: stessa posizione del 2010 ma peggiore rispetto al 2009 (72° posto) e al 2008 (67°).
Deputate e donne premier
La prima sorpresa arriva nella risposta alla domanda «qual è il posto migliore dove essere un politico donna?». Il Ruanda, rivela l’Independent: «L’unica nazione in cui le femmine rappresentano la maggioranza dei parlamentari: 45 su 80». La maglia nera va ad Arabia Saudita, Yemen, Qatar, Oman e Belize con nessuna donna in Parlamento. Se si parla però di signore al governo il Paese migliore è lo Sri Lanka, guidato per 23 anni da capi di Stato donna. Mentre in nazioni come la Spagna o la Svezia non ci sono mai state premier rosa.
Studentesse e manager
Il posto migliore per imparare a scrivere e leggere è il Regno del Lesotho: tasso di alfabetizzazione del 95% contro l’83% degli uomini. Il peggiore è l’Etiopia dove solo il 18% delle ragazze sa scrivere. Il posto migliore per studiare all’università è il Qatar (ci vanno sei donne ogni uomo), il peggiore il Ciad. Sul fronte del lavoro è invece il Burundi a guadagnarsi il primo posto quanto a partecipazione alla forza lavoro, l’ultimo va al Pakistan. Le Bahamas detengono il primo posto in fatto di partecipazione economica (in sei anni hanno colmato del 91% il loro gap di genere), in coda lo Yemen. La Thailandia ha il maggior numero di donne manager (il 45%), il Giappone il minore (8%). La Giamaica la più alta percentuale di donne in posti di lavoro altamente qualificati (occupati per il 60% da signore). L’India è il Paese che più favorisce l’ingresso delle donne nel mondo dei tassisti. La Svezia quello che più punta alla parità anche nel mondo delle arti (ci sono quote nella produzione cinematografica). I Caraibi sono la regione con la più alta percentuale di notizie date da donne (il 45%). Gli Usa il Paese dove vale la pena eccellere nello sport (con 5 delle 10 atlete più pagate nel 2011), mentre l’Arabia Saudita non ha mai inviato un’atleta alle Olimpiadi (e vieta lo sport alle ragazze nelle scuole). Ma sono Lussemburgo e Norvegia a garantire alle donne i redditi più elevati, in Arabia Saudita si registra il divario più alto.
Mamme e mogli
Le madri più fortunate vivono in Norvegia: basso tasso di mortalità materna (un caso ogni 7.600) e aiuti specialistici a quasi tutte le nascite. Quelle più sfortunate sono le afghane: hanno 200 volte più probabilità di morire durante il parto che per bombe o proiettili. È però la Grecia il Paese più sicuro dove partorire (una morte ogni 31.800 nascite), il peggiore il Sudan del Sud (20 ostetriche in tutto il Paese). La Svezia è la nazione dove ci sono meno restrizioni per chi sceglie di interrompere una gravidanza (all’opposto El Salvador, Filippine e Nicaragua). Alla Danimarca va il primato quanto a tempo libero (solo 57 minuti in più di lavoro non retribuito rispetto agli uomini), al Messico la maglia nera (4 ore e 21 minuti). All’isola di Guam, la più grande delle Marianne, va il più alto tasso di divorzi, al Guatemala il più basso.
Sono le donne giapponesi quelle con un’aspettativa di vita più lunga: 87 anni rispetto agli 80 degli uomini.
Alessandra Mangiarotti