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 2012  marzo 06 Martedì calendario

SCOPERTO UN MILIONE DI CASA FANTASMA, COSI’ IL FISCO CONTA DI INCASSARE 472 MILIONI —

Per i Comuni è una manna, proprio dal cielo. Grazie alle fotografie aeree scattate nel 2007, piovono quasi 400 milioni di euro di nuove tasse da incassare, sotto forma di Imu (la nuova imposta sugli immobili), a partire da quest’anno. Sovrapposte alle mappe catastali dall’Agenzia del Territorio, quelle foto hanno fatto emergere 2,2 milioni di particelle con presenze «sospette» che, alla verifica, hanno prodotto l’emersione di 1.081.698 unità immobiliari urbane finora totalmente sconosciute al catasto. E ovviamente al Fisco.
Ottocento milioni nascosti
Questo fino a ieri, perché ai proprietari di tutte quelle case, autorimesse, magazzini, uffici, capannoni industriali e negozi scovati dall’occhio indiscreto del satellite, è stato chiesto l’adeguamento della situazione catastale che, dove non è stata prodotta, è stata attribuita d’ufficio dall’Agenzia. Con il risultato che dall’operazione «Immobili fantasma», nel solo 2011, è venuta fuori una maggior rendita catastale finora non dichiarata di 817 milioni di euro, cui corrisponde un maggior gettito stimato di 472 milioni di euro: 356 per i Comuni a titolo di Imu, 116 milioni per lo Stato, tra Irpef, cedolare secca e imposta di registro sulle locazioni. Una boccata d’ossigeno per le finanze municipali, indebolite dalle manovre sui conti pubblici e dalla crisi, che ha ridotto il gettito fiscale.
Gettito in crescita
Nel 2011, secondo i dati diffusi proprio ieri dal ministero delle Finanze, le entrate tributarie complessive sono cresciute appena dell’1,5% (dell’1,2% tenendo conto della competenza), grazie ad un aumento dei versamenti spontanei dell’1,2% e soprattutto alla crescita dell’incasso da ruoli, pari al 22,7%, mentre quelle degli enti territoriali sono aumentate dell’1,9%. La crescita, poi, è stata determinata solo dall’aumento del gettito dell’Iva (+1,7%, anche grazie all’aumento dell’aliquota al 21% deciso a settembre) e del Lotto (+30,2%), mentre quello delle tasse sui redditi delle imprese e delle persone fisiche è diminuito rispetto al 2010 (rispettivamente del 2,9% e dello 0,3%). Il 2012 si presenta poi come un anno di recessione e buona parte delle speranze dei sindaci di far quadrare i bilanci risiede proprio nella nuova Imu e nel progressivo aggiornamento del catasto. L’operazione «Immobili fantasma», in ogni caso, non è conclusa. L’Agenzia del Territorio ha ancora in corso le verifiche, che spesso vengono condotte insieme agli stessi Comuni, sulle restanti 370 mila particelle catastali «sospette», censite dopo il rilevamento fotografico.
Gran parte del milione e passa di immobili scoperti e finalmente censiti si trova nelle grandi città e nelle province del Mezzogiorno, ma non mancano casi eclatanti anche al Nord. Il record ce l’ha la provincia di Napoli, con 37.519 unità immobiliari urbane accatastate ex novo o accatastate con un diverso classamento o destinazione d’uso. Seguono Cosenza, Salerno, Reggio Calabria, Cuneo, dove ne sono state rilevate più che a Roma (36 mila contro 32 mila nella Capitale), poi Bari, Agrigento, Foggia, Palermo, Torino, Lecce, Catania, Caserta, Perugia. Se si guarda però alla maggior rendita attribuita agli immobili fantasma scoperti dall’Agenzia, le cose cambiano un po’.
I casi di Cuneo e Trapani
In testa alla classifica c’è addirittura la provincia di Trapani, dove l’emersione di 2.766 «altre unità» (sono capannoni industriali, aree commerciali, negozi, uffici) ha portato all’attribuzione di una maggior rendita catastale di ben 88 milioni di euro, oltre il 10% di tutta la maggior rendita emersa sul territorio nazionale con l’operazione! Dopo Trapani, in questa classifica che in qualche modo ci offre la misura del valore economico delle proprietà immobiliari scoperte dal Fisco, c’è Cuneo, con una maggior rendita catastale attribuita di 52 milioni di euro. Poi Napoli e Frosinone, con 29 milioni di euro, Roma e Bari con 23 milioni, Torino e Salerno con 20 milioni di rendite, che finora erano state occultate, quindi Milano e Brescia (con circa 17 milioni di euro). Mentre nelle grandi città come Roma, Napoli, e Torino sfuggivano al catasto anche un buon numero di abitazioni (17 mila a Napoli, 13 mila a Palermo, 12 mila a Roma, 4 mila a Torino), a Milano il maggior gettito deriverà quasi esclusivamente dal nuovo accatastamento di capannoni industriali, negozi e uffici. Nel capoluogo lombardo l’operazione «Immobili fantasma» ne ha fatti emergere quasi 2 mila, finora completamente sconosciuti all’erario. Ai quali l’Agenzia del Territorio ha attribuito una maggior rendita presunta di ben 14 milioni di euro.
Mario Sensini