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 2012  marzo 06 Martedì calendario

PERISCOPIO


Feroce polemica su Walter Veltroni: dove collocarlo? A destra, a sinistra o finalmente in pensione? Alessandro Robecchi. Il MisFatto.

Per l’ennesima volta torna la primavera. A lungo andare lo spettacolo stufa. Gesualdo Bufalino Bluff di parole. Bompiani.

Programma di piccolo borghese: Se vinco / alla roulette / mi compro / la roulotte. Gino Petroni, Crescete e mortificatevi. Rizzoli .

Il coretto degli anti Tav a Roma era desolante: era un corpaccione di extraparlamentari vecchi e nuovi, di ex «pantere» degli anni 90 ingrigite, centri sociali e antichi Volsci (nel senso di via dei). Persino la sloganistica era neanderthaliana e rozza (era difficile sentire un coro con una rima decente). Luca Telese. Il Fatto.

Oggi si constata più un turnover di uomini politici e una stabilità dei giornalisti. Cinquant’anni fa era l’opposto. Alain Duhamel, Le Figaro.

Una delle ragioni del successo di Mario Monti e dei suoi professori sta proprio nel lavoro di supplenza che svolgono nei confronti dei partiti in cancrena. Giampaolo Pansa. Libero.

Il ministro Anna Maria Cancellieri ha invitato i giovani a «staccarsi da mamma e papà» e a fare i bagagli. Come se quell’attaccamento fosse una remora, un impedimento alla crescita, il nucleo di italianità d’antan che non vuol cedere al luminoso West dell’Individuo. Il mio unico figlio non lo vorrei a Shanghai o in India o chissà dove. Marina Terragni. Io Donna.

G.K. Chesterton metteva in guardia da chi credeva che il nazismo potesse essere un’alternativa valida, addirittura cristiana, alla minaccia comunista. Anche il regime hitleriano è un sistema totalitario che nega le libertà. E se i comunisti vogliono distruggere la famiglia, i nazisti la strumentalizzano, ma, alla fine, pongono anche le mura domestiche sotto il controllo statale. Andrea Colombo. Libero.

Il libro La canottiera di Bossi di Marco Belpoliti, edito da Guanda, è il libro più fesso della stagione. Marcello Veneziani. Il Giornale.

Ormai gli idealismi sono morti. Li descrivo attraverso un organizzatore di feste dell’Unità, nostalgico del passato, che si ostina a organizzare letture delle pagine più significative del Veltroni, giocoforza brevissime, e incontri con D’Alema sul tema «come essere di sinistra senza farlo notare». Leonardo Bonetti comico, in: Italian Beauty.

Con il blocco della contrattazione, la riforma firmata dall’ex ministro Renato Brunetta non ha ancora trovato attuazione. I premi di produzione, che già i sindacalisti italiani avevano ribattezzato con disprezzo le «indennità dei ruffiani», sono rimasti lettera morta. Stefano Livadotti. Oggi.

Pier Paolo Pasolini è un santino, il simbolo che rappresenta l’intellettuale impegnato, il mix fra marxismo e cristianesimo. Se fosse vissuto oggi sarebbe andato al Festival di Sanremo al posto di Adriano Celentano. Massimiliano Parente, scrittore, Panorama.

Lo stato assistenziale provoca la perdita di energie umane e l’aumento esagerato degli apparati pubblici. Giovanni Paolo II. Citazione di Valfrido Paoli in «Il Sancarlo» Istituto s. Carlo - Foligno.

Ecco Lentini che viene subito accoppiato dal terzino. Roberto Bettega.

La sconfitta della civiltà contadina e operaia è la sconfitta dei padri, rinnegati dai figli. Ferdinando Camon. Avvenire.

Al di sotto di vecchie ciprie, si imbellettano le Tavole Rotonde. Giuseppe Carella.

Amavo quei poveri così poveri che, durante i funerali, non avevano nemmeno il morto da mettere nella cassa. Cesare Zavattini. Corsera.

Di tutti coloro che non hanno niente da dire, i migliori sono quelli che stanno zitti. Coluche. Pensèes et anecdotes. Le Cherche midi èditeur.

Paolo Siepi