Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  marzo 06 Martedì calendario

"Imperia, truffa sul nuovo porto" arrestato Caltagirone Bellavista – Truffa aggravata ai danni dello stato

"Imperia, truffa sul nuovo porto" arrestato Caltagirone Bellavista – Truffa aggravata ai danni dello stato. Perché per costruire il nuovo porto turistico di Imperia, non c´è mai stata una gara, perché i costi sono lievitati, dai 30 milioni di euro iniziali ai 140 attuali, con un guadagno illecito ai danni del Comune di Imperia. Questo sostiene l´accusa, il pm Maria Antonia Dilazzaro che ha chiesto e ottenuto dal gip l´arresto di alcune persone. Così finisce in carcere, ieri mattina, Francesco Caltagirone Bellavista, 74 anni, imprenditore romano, presidente della società Acqua Pia Marcia, uno dei più importanti gruppi italiani nel settore immobiliare, entrato, nel 2005, nella "Porto d´Imperia spa", la società che gestisce la concessione demaniale, attraverso l´Acquamare, società da lui controllata. Insieme con Caltagirone Bellavista, è stato arrestato Carlo Conti, ex direttore generale della Porto d´Imperia, sono indagati a piede libero, Paolo Calzia, di Imperia, ex direttore generale del Comune e Delia Merlonghi, romana, legale rappresentante della Acquamare. Francesco Caltagirone Bellavista, ieri, alle 10 del mattino, si presenta puntuale nella sede del comune della città ligure. Ha un appuntamento con il sindaco, Paolo Strescino, per chiedere una proroga della concessione: serve per ultimare i lavori, le opere a terra. L´imprenditore e il sindaco non fanno a tempo a cominciare il colloquio. Dieci minuti dopo, arrivano gli uomini della Polizia postale e della Guardia di finanza, l´ingegnere esce scortato e con un mandato di arresto. Viene portato in una caserma e interrogato per due ore, poi, molto provato, è trasferito in carcere. Per cinque giorni non potrà vedere nessuno, neppure i suoi legali, una misura che molto raramente viene applicata, segno che, secondo la procura, l´inchiesta è arrivata alla svolta decisiva. L´affaire giudiziario sul nuovo porto turistico di Imperia è complesso. Comincia nel 2010, quando, dopo un esposto del Pd ligure, la procura blocca l´opera iniziata nel 2007. Partono una serie di avvisi di garanzia: uno è per l´onorevole Claudio Scajola con l´ipotesi di associazione per delinquere finalizzata a illecito guadagno in concorso, ancora, con Francesco Caltagirone Bellavista. I lavori del porticciolo si bloccano, ma l´opera è praticamente finita. Sono pronti i 1.300 posti barca, sono quasi completate le opere a terra. L´accordo da cui nasce tutto, è del 2005, l´anno in cui Caltagirone Bellavista, cugino di Francesco Gaetano, altro re del mattone, sceglie di entrare nella Porto d´Imperia spa. Le quote azionarie sono divise così: 33% alla Acquamare, 33% al Comune, 33% a imprenditori locali. Caltagirone Bellavista costruirà il nuovo porto con soldi suoi, in cambio ottiene la gestione del 70 per cento dell´opera finita, vale a dire vendere la parte più sostanziosa dei posti barca, e l´85 delle opere a terra. È su questo accordo che si vuole veder chiaro. E che porta in carcere Francesco Caltagirone Bellavista, al vertice di un impero economico che opera nel settore immobiliare, e poi porti turistici e aeroporti. Wanda Valli