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 2012  marzo 04 Domenica calendario

PERISCOPIO


Non c’è nulla da temere più che la mancanza di paura. The Economist.

Il mega-stipendio a Manganelli? Non ho voglia di essere arrestato per aver espresso un giudizio sul capo della polizia, vorrei vivere tranquillo la mia vita. Io mi faccio i fatti miei. Ovvio che sono somme incredibili e rimango a bocca aperta. Francesco Storace. La Zanzara. Radio24Ore.

La Binetti lascia il Pd. Era prevedibile, è sempre stata contraria agli aborti. Daniele Vergassola: Panta Rai - La notizia scorre. Feltrinelli

Veltroni esponente di una destra colta e con il loden? Vendola sbaglia di grosso, Walter non porta il loden. Jena. La Stampa.

Per capire che il sindacato italiano è allergico alla meritocrazia basta vedere che cosa è successo dove maggiore è la forza di Cgil, Cisl e Uil, e cioè nel mondo del pubblico impiego. Nel 2007 il professor Pietro Ichino, senatore Pd, venne messo al bando dal sindacato oggi guidato da Susanna Camusso per aver osato proporre l’istituzione di un organismo incaricato di valutare le prestazioni professionali dei singoli dipendenti pubblici. Stefano Livadotti. Oggi.

Il borghese rischia di suo fino all’ultimo bottone della camicia, ma in politica è un prudente. Teme e fugge gli avventurieri politici, ha orrore delle facili promesse, avversa le rivoluzioni proprio lui che nel quotidiano degli affari è un rivoluzionario. Sergio Ricossa. Straborghese, IBLlibri.

Ha ragione Monti: il posto fisso è morto. Purtroppo non si può dire altrettanto delle nostre politiche economiche che sono fisse da 50 anni. Nicola Porro. Il Giornale.

Io odio la tv, mi fa incazzare e addormentare insieme, ottunde tutto. Come fotografo cerco di fare l’opposto, cerco di sorprendere, emozionare, dar conto del momento storico. Oliviero Toscani, fotografo. La Stampa.

La cultura è il nuovo oppio dei popoli. Goffredo Fofi: Zone grigie. Donzelli.

Quando Mario Monti e Dracula si incontrano, Dracula si fa il segno di croce. Super Mario Monti sciò. Libero.

Si sopravvive demograficamente in Italia grazie agli strangers in the night. Massimo Bucchi. il venerdì.

Se dovessi morire nel frattempo, avvisate casa mia che apparirò tardi. Cesare Zavattini. Corsera.

All’uomo giusto preferisco quello buono. Roberto Gervaso. Il Messaggero.

Donna Altabella, nobile di Piazza Almerina, si adulterava con un sacerdote. Rosario La Duca: La corda e la mannaia. Sellerio.

La locuzione «casta dei politici» compare, ricorda Massimo D’Alema, nel dibattito pubblico italiano, per la prima volta, in un documento delle Brigate rosse e ha mantenuto quella impronta; ogni qualvolta che la si usa, bisognerebbe pagare una royalty al suo inventore. Di fatto lo si fa culturalmente. Nei paesi più evoluti non si protesta contro la casta ma contro Wall Street. Fabrizio Rondolino. Il Giornale.

Il governo è indispensabile per salvaguardare la società e frenare il disordine, ma tende sempre a diventare dispotico anche, anzi soprattutto, in un sistema democratico. John C. Calhoun: Disquisizione sul governo. Liberlibri edizioni.

Fausto Bertinotti, il disobbediente più d’accordo del dopoguerra, aveva lanciato lo slogan: «Anche i ricchi piangano» facendo passare l’idea che era giustissimo far convivere nelle stessa aliquota «maximum premium» gente come Flavio Briatore, Vasco Rossi, Luca di Montezemolo e un qualsiasi quadretto di azienda con vent’anni di anzianità. Andrea Aloi. MisFatto.

Credo che Marchionne considererebbe offensiva la domanda se egli sia di destra o di sinistra. È una domanda da mondo antico. Non è né di destra né di sinistra realizzare un investimento, raccogliere sul mercato le risorse, garantire reddito e occupazione ai lavoratori e dividendi agli azionisti: È, questo, il dovere di ogni buon manager in ogni latitudine geografica e politica. Maurizio Sacconi, Pdl, ex ministro del lavoro. La Repubblica.