Diego Gabutti, ItaliaOggi 4/3/2012, 4 marzo 2012
È per strapagare costoro che noi strapaghiamo le tasse – «È trascorsa senza incidenti la seconda notte di protesta ai blocchi che gli attivisti No Tav stanno attuando sull’autostrada Torino-Bardonecchia», si leggeva l’altro giorno in una notizia Ansa
È per strapagare costoro che noi strapaghiamo le tasse – «È trascorsa senza incidenti la seconda notte di protesta ai blocchi che gli attivisti No Tav stanno attuando sull’autostrada Torino-Bardonecchia», si leggeva l’altro giorno in una notizia Ansa. Tutto tranquillo, salvo che «nel corso della notte, non lontano dai punti dov’è in corso la protesta, sono andate a fuoco tre automobili, una catasta di legna e il telone d’un Tir». * * * Cercare il dialogo con «gli attivisti No Tav» in una «notte di protesta» sull’autostrada A32 è come cercare d’arruffianarsi Beppe Grillo. Ben che vada, ne rimedi un «vaffa», mal che vada una sommossa. * * * «“Non moltiplicare i misteri”, disse [Unwin]. “Questi devono essere semplici. Ricorda la lettera rubata di Poe”. “Oppure complessi”, replicò Dunraven. “Ricorda l’universo”» (Jorge Luis Borges, Abenkhacàn il Bokharì, morto nel suo labirinto, in J.L. Borges, L’Aleph, Adelphi 1998). * * * Leggiamo su Repubblica che tra i consulenti ben pagati al soldo del vecchio governo c’era anche «un’agopunturista esperta in postura e terapia antalgica» (?) e che costei s’era «specializzata in pratica clinica d’agopuntura» nella lontana Cina. C’erano tra i consulenti strapagati dei vari ministeri berlusconiani, oggi congedati senza tante storie dal Caro Leder, al quale ogni tanto evidentemente capita di tagliare qualche spesa inutile, anche numerosi altri fenomeni da baraccone: esperti di bioetica e di biosicurezza, traduttrici, forse pure qualche badante, «ben cinque collaboratrici di Michela Vittoria Brambilla alla tv della libertà» (tv della libertà?) Finalmente svelato il mistero della tassazione iniqua: è per strapagare costoro che si strapagano le tasse. * * * Ci sarà una ragione se la Buonanima si circonda di tutti questi agopunturisti (anche Domenico Scilipoti, come ricorderete, maneggia gli aghi da agopuntura con la maestria d’un samurai che fa fischiare la katana nell’aria). Ci crede (l’età, gli acciacchi) oppure è soltanto un prudente «non si sa mai» (sempre l’età, sempre gli acciacchi)? Ma in un caso o nell’altro, decisamente abbiente com’è, perché non si paga gli agopunturisti di tasca sua? O è per strapagare le sue superstizioni e stravaganze che si strapagano le tasse? * * * «Quando s’ascrive a una persona qualcosa che non gli spetta, la menzogna sia ponderata in modo da non contraddire completamente le sue più note qualità; il Re di Francia non presieda una conventicola protestante; la Regina Elisabetta non restituisca il surplus delle tasse ai sudditi. Non si sostenga che l’imperatore paga le sue truppe con due mesi d’anticipo, né che un olandese paga più di quanto dovuto. Un uomo il cui coraggio personale è sospetto non respinga da solo un intero plotone, al massimo sia il protagonista di qualche alterco, o tiri una bottiglia in testa al suo avversario» (Jonathan Swift, L’arte della menzogna politica, in J. Swift, Un serio vademecum satirico per farsi beffe di potenti, fanatici e lacchè, Piano B Edizioni 2012). * * * Caduti dai tralicci, causa del proprio mal, non piangono se stessi ma cercano «vendetta tremenda vendetta» come tanti Rigoletti. Che facciamo? Occupiamo le autostrade? Diamo l’assalto al cantiere? Portiamo il caos a Torino? Rallentiamo o meglio ancora fermiamo anche i treni a bassa velocità tanto per far capire chi comanda? Ancora si capisce che a dare questi numeri da guerriglia urbana cubista siano l’area autonoma e quella anarchica del movimento No Tav; con un po’ di sforzo, si capiscono anche le intemperanze dell’area ambientalista: anche al più pacifico oppositore della pena di morte ogni tanto scappa la pazienza e viene voglia di far rotolare qualche testa. Ma proprio non si riesce a capire perché sia scesa sul sentiero di guerra anche l’area «dei valligiani» e perchè approvi la devastazione (è un titolo di Repubblica) di Salbertrand (dove il sindaco dichiara che, d’ora in avanti, «i fucili sono pronti a sparare»). * * * «Versatile comandante spartano, Braside disse alle sue truppe (Tucidide 5.9): «La più grande reputazione è ottenuta con quegli stratagemmi con cui un uomo inganna il nemico e rende ai suoi amici il più grande favore”» (Chester G. Staff, Lo spionaggio politico nella Grecia classica, Sellerio 1993). * * * Ancora loro, i No Tav, adesso minacciano «guerra totale», dicesi «guerra totale», per l’alta velocità in Val di Susa, cioè per un problema da niente in un posto da nulla, sia detto senza voler offendere nessuno ma soltanto per il rispetto che si deve alla storia (ultimamente piuttosto trascurata da quelli che un tempo ne praticavano il culto) e alla geografia. * * * Una minaccia, quella della «guerra totale», che viene non diciamo presa sul serio ma valutata con attenzione e, sia pure con molti distinguo, pattinando sul ghiaccio sottile di ragionamenti déjà vu tipo «né con lo Stato né con i No Tav», anche approvata (magari nel nome d’«un po’ di sano casino», come direbbe Michele Serra) dai talk show di sangue puro.