Fabrizio Dragosei, Corriere della Sera 04/03/2012, 4 marzo 2012
LA FAMIGLIA, I SOLDI, IL LIFTING. TUTTI I MISTERI DELL’EX SPIA —
Più di trenta milioni di russi si apprestano a votare per Vladimir Putin, l’uomo che ha guidato la Russia negli ultimi dodici anni, il politico più popolare del paese. Ma VV (come viene spesso chiamato, dalle iniziali di nome e patronimico Vladimir Vladimirovich) è anche una figura piena di misteri, di lati sconosciuti, per non dire oscuri. Su episodi e periodi importanti della sua vita si sa ben poco ancora oggi. Non a caso un libro appena pubblicato in Italia da Bompiani ha come titolo «Putin, l’uomo senza volto». L’autrice, la giornalista Masha Gessen che ripropone alcuni di questi «buchi neri» e che vive ora negli Stati Uniti, dice di temere per la sua vita. In un altro volume scritto da un ex consulente del Cremlino per le pubbliche relazioni, il giornalista della BBC Angus Roxburgh, l’«uomo forte» Putin viene dipinto come colui che ha dato una risposta al desiderio di sicurezza e tranquillità dei russi. Ma anche come l’ex agente del KGB che sfrutta ogni minimo dettaglio di cui è a conoscenza per condizionare i suoi interlocutori politici.
Roxburgh si dilunga su un episodio avvenuto nel 2007 durante un incontro con Angela Merkel. Ben sapendo che la cancelliera tedesca ha il sacro terrore dei cani per un’aggressione subita in gioventù, Putin fece comparire all’improvviso il suo massiccio Labrador che iniziò ad annusare le gambe della Merkel.
Ma quali sono i veri misteri che circondano la persona che si accinge a tornare al Cremlino? Ancora oggi le cose non chiarite sono molte. A cominciare dalla sua attività a San Pietroburgo, quando era il braccio destro del sindaco Anatolij Sobchak e si occupava delle esportazioni di materie prime per conto della città. Un’inchiesta sulla sua attività fatta aprire dalla deputata Marina Salye finì nel nulla. La deputata poco dopo abbandonò la politica e si ritirò in uno sperduto villaggio temendo per la sua vita.
Anche sulla stessa uscita dal KGB di VV sono sempre stati sollevati interrogativi. Si dimise veramente prima di salire sul carro dei democratici di San Pietroburgo come lui stesso ha raccontato? O in realtà era un infiltrato affiancato a Sobchak dai vertici dei Servizi per tenere d’occhio il movimento? Nella sua autobiografia (quasi l’unica fonte sul suo passato), Putin afferma di aver dovuto mandare una nuova lettera di dimissioni nel 1991, durante il tentato colpo di stato dei conservatori, dopo che la prima lettera si era persa nei corridoi della Lubyanka. E poi, quando nel 2000 fu eletto presidente e a un incontro con agenti segreti si congratulò per la riuscita «dell’infiltrazione», stava veramente scherzando?
Da anni il presidente-primo ministro protegge caparbiamente la vita privata della famiglia. Le figlie hanno lasciato la scuola tedesca all’indomani della nomina a primo ministro e hanno proseguito gli studi a casa. La moglie Lyudmila dopo alcune apparizioni pubbliche all’inizio, è scomparsa. Si dice che abbia rotto con il marito; si parla di un divorzio e di un nuovo matrimonio segreto con la ex ginnasta Alina Kabayeva, dal quale sarebbe nato un bambino.
Ma sono solo voci, a volte corroborate da qualche testimonianza occasionale (ad esempio di un gruppo rock australiano che imita gli Abba), ma sempre smentite ufficialmente.
Mentre poco si parla sui giornali di un suo eventuale lifting, magari consigliatogli dal carissimo amico Silvio Berlusconi, molto è stato scritto sul presunto patrimonio privato. L’autore di un libro in merito, Stanislav Belkovskij, ha parlato di 40 miliardi di euro e quote di aziende importanti, da Gazprom a Surgutneftegaz. L’imprenditore Sergej Kolesnikov, fuggito all’estero dopo aver raccontato della costruzione di un palazzo da un miliardo di dollari sul Mar Nero, ha ora consegnato al settimanale Novoye Vremya registrazioni di sue telefonate con personaggi influenti nelle quali parlava di 439 milioni di dollari sul conto alle isole Vergini che appartenevano «a Mikhail Ivanovich». E Kolesnikov giura che per gli amici Mikhail Ivanovich è sempre stato VV.
Fabrizio Dragosei