varie, 4 marzo 2012
PER DARIA, DA QUI
Francesca Alleruzzo, 45 anni. Di Brescia, maestra elementare a San Polo, «sempre sorridente, amatissima dai suoi alunni», madre di Chiara Matalone, 19 anni, avuta da una precedente relazione, s’era poi sposata col camionista Mario Albanese da cui aveva avuto tre figlie di 10, 7 e 5 anni, ma due anni fa l’aveva lasciato e di recente s’era trovata un nuovo compagno, il cinquantaseienne Vito Macadino. L’altra notte l’Albanese, roso dalla gelosia, in tasca una scacciacani modificata per sparare colpi calibro 7,65, s’appostò davanti alla casetta con l’orto dove per anni aveva vissuto con l’Alleruzzo e le loro bambine, due vicini gli chiesero «Mario, che ci fai in strada?» e lui, all’apparenza tranquillo, spiegò: «Francesca mi ha buttato fuori casa, adesso esce con un altro... Voglio vederli in faccia». Verso le 3 e mezza arrivarono a bordo di una Mercedes l’Alleruzzo e il Macadino, l’Albanese appena li vide li insultò e subito dopo, tirata fuori la pistola, sparò più colpi nei corpi di entrambi. Quindi con le sue chiavi entrò in casa, sorprese nel sonno Chiara e il fidanzato dicianovenne Domenico Tortorici e incurante del fatto che nella stanza ci fosse una delle sue figliolette sparò pure a loro. Poi corse giù per le scale, ripassò accanto ai corpi sull’asfalto e sparò altre due volte, in segno di spregio. Infine, imbattutosi in un carabiniere, si puntò la pistola alla testa ma non riuscì a morire perché l’arma si inceppò.
Verso le 3 e mezza di notte di sabato 3 marzo in una casetta con l’orto in via Raffaello, quartiere San Polo, periferia di Brescia.