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 2001  dicembre 02 Domenica calendario

La risoluzione della crisi dell´euro è a portata di mano. Resta però aperto un interrogativo: sarà raggiunta attraverso misure cooperative per il mantenimento della moneta unica, o si dovrà temere, in un futuro non lontano, un tracollo per l´azione dirompente delle forze del mercato? Le implicazioni sono profonde, e vanno molto al di là della vulnerabile Eurozona, e della stessa coesione dell´Ue

La risoluzione della crisi dell´euro è a portata di mano. Resta però aperto un interrogativo: sarà raggiunta attraverso misure cooperative per il mantenimento della moneta unica, o si dovrà temere, in un futuro non lontano, un tracollo per l´azione dirompente delle forze del mercato? Le implicazioni sono profonde, e vanno molto al di là della vulnerabile Eurozona, e della stessa coesione dell´Ue. Date le prospettive di un´economia mondiale tuttora esitante e fiacca, a quattro anni dalla "grande recessione", con un sistema bancario a rischio e a molteplici instabilità politiche, le previsioni sulla crescita e la stabilità dei mercati globali sono quanto mai incerte. L´Italia, che oggi si trova all´epicentro, è di per sé un´economia forte e capace di adattamento; ma è coartata dagli eccessi del passato e da problemi di governance irrisolti: una storia posta in evidenza dal suo gravoso indebitamento, che è all´origine della crisi finanziaria. La capacità dell´Italia di riformare la sua economia, di autofinanziarsi e guadagnarsi la necessaria comprensione e cooperazione dei partner dell´Eurozona viene messa alla prova nel momento in cui scrivo. Fortunatamente non mancano i motivi di speranza, anzi di probabile successo. Nel bel mezzo di tutte le difficoltà politiche, il nuovo capo del governo italiano ha ottenuto un´ampia maggioranza. Per di più questo grande esperto in materia economica può contare sul rispetto e sulla fiducia dei leader europei. Mario Monti si è mosso con prontezza per organizzare una compagine di governo competente, e rivendicare autorità e rispetto da parte del Parlamento. Un ulteriore elemento positivo è la grande autorevolezza di un altro italiano, Mario Draghi, alla testa di un´istituzione chiave dell´Eurozona quale la Banca Centrale Europea. Ovviamente, la sua responsabilità non si esercita in particolare nei confronti dell´Italia, bensì dell´Europa nel suo complesso; ma l´ampio sostegno che anch´egli è in grado di ottenere per ogni iniziativa necessaria a difesa dell´euro, e in definitiva della stessa Bce, rappresenta senza dubbio una circostanza fortunata. La crisi sempre più incalzante ha reso necessaria una seria pianificazione in vista di un nuovo inquadramento finanziario dell´Eurozona, con un´autorità centrale in grado di stabilire, ma anche di imporre ove necessario una disciplina di bilancio agli Stati membri: un anello fin qui mancante nell´architettura dell´Eurozona. Tramite l´Istituto Europeo per la Stabilità Finanziaria sono disponibili fondi sia nazionali che collettivi, a complemento del capitale privato, per le banche europee più esposte a eventuali perdite sul fronte dei debiti sovrani. La Bce potrebbe dare un enorme contributo di risorse per venire incontro alle necessità finanziarie dell´Italia e di altri Paesi. È necessario un forte consenso politico a sostegno nell´iniziativa richiesta, che travalica i limiti esistenti. Nell´interim, l´Fmi può intervenire con risorse internazionali disponibili a sostegno di programmi volti ad attuare, in Italia e altrove, riforme finanziarie efficaci. L´Italia, Stato fondatore dell´Unione Europea, è una grande economia, potenzialmente in grado di far ripartire la crescita e di mantenere nel tempo un nuovo equilibrio in seno all´Europa. Tutti gli incentivi possono dare un contributo in questo senso. Il nuovo governo oggi in carica ha la capacità di ripristinare e sostenere la fiducia dei partner europei. Sono questi i prerequisiti per il successo. Nessuno più di Mario Monti è consapevole della sfida da affrontare. Per quanto mi riguarda, dalla mia prospettiva al di là dell´Atlantico ho sempre creduto nell´importanza dell´euro per un´Unione Europea forte e coesa. Grazie alla nuova leadership e alla consapevolezza della sua popolazione, l´Italia ha oggi un´opportunità storica per ricondurre l´Europa verso la stabilità, con una solida moneta comune. Un euro forte e stabile può contribuire a fornire la base per una rinnovata crescita, e un saldo ancoraggio per l´economia mondiale. (Traduzione di Elisabetta Horvat) L´autore è un economista americano, ex presidente della Federal Reserve