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 2011  novembre 24 Giovedì calendario

Nove miliardi di persone nel 2050 – La terra diventa una casa sempre più popolata. Dopo che a fine ottobre è stato superato il record dei 7 miliardi di abitanti, la crescita demografica è destinata a proseguire

Nove miliardi di persone nel 2050 – La terra diventa una casa sempre più popolata. Dopo che a fine ottobre è stato superato il record dei 7 miliardi di abitanti, la crescita demografica è destinata a proseguire. Secondo le proiezioni formulate dall’Onu, nel 2050 si arriverà a quota 9 miliardi dopo che nella seconda parte del 1900 la popolazione è più che raddoppiata. Si tratta di un’ipotesi cosiddetta media, che suppone che la fecondità di ogni paese tenda a lungo termine verso 2,1 bambini per donna, scendendo eventualmente a 1,85. Tale scenario è completato da altri due, che implicano una fecondità inferiore o superiore a 0,5: allora la popolazione mondiale raggiungerebbe rispettivamente 8,1 o 10,6 miliardi di uomini sempre nel 2050. Bisognerebbe dunque considerare una notevole accelerazione del calo di fecondità affinché vi siano meno di 8 miliardi di persone fra 40 anni. Al contrario, non si può contare su un innalzamento della mortalità. Attualmente l’eccesso delle nascite rispetto ai decessi è pari a 77 milioni ogni anno. Gli esperti calcolano che una grande catastrofe, traducendosi in un numero equivalente di vittime, non annullerebbe che un solo anno di crescita e, nell’arco di qualche decennio, l’effetto sarebbe pressoché impercettibile, nell’ordine del punto percentuale. Un evento che uccidesse decine di milioni di persone è fortunatamente raro: le peggiori carestie avvenute negli ultimi due secoli specialmente in Russia, India e Cina, hanno lasciato dietro di sé tra 10 e 25 milioni di morti. È perciò ragionevole puntare su 9 miliardi di abitanti nel 2050. I 2 miliardi di persone in più saranno divisi essenzialmente tra Africa e Asia. Soltanto l’Europa è destinata a retrocedere, con 719 milioni di abitanti rispetto agli attuali 737. Quanto al Continente nero, le stime dicono che la popolazione potrebbe più che quadruplicare nell’arco di un secolo, passando dagli 800 milioni di persone nel 2000 a 3,6 miliardi nel 2100.Attualmente un uomo su sette è africano, mentre si arriverà a uno su quattro nel 2050 e probabilmente a uno su tre nei successivi 50 anni. L’incremento demografico dovrebbe farsi sentire soprattutto nell’Africa subsahariana. Questi numeri sono ancor più impressionanti se si considera che il continente è flagellato dall’Aids: soltanto nel 2008 si sono contati 1,5 milioni di morti per questa malattia nella parte a sud del Sahara. D’altra parte, il tasso di fecondità è rimasto a livelli elevati, continuando ad assicurare un saldo positivo tra nascite e decessi. Per quanto riguarda invece la suddivisone della popolazione per aree, in tutto il mondo continuerà il processo di concentrazione nelle città. Dallo scorso anno metà degli uomini vive nei centri urbani e nel 2050 questa fetta dovrebbe sfiorare il 70%. A crescere di più non saranno le megalopoli ma le città con meno di 100 mila abitanti. Che però, a quel punto, si troveranno a fronteggiare nuovi problemi. Ettore Bianchi