Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  giugno 26 Domenica calendario

Toh, anche la Bbc fabbrica un po’ di fango - Che tristezza, neppure le inchieste della Bbc dico­no più la verità

Toh, anche la Bbc fabbrica un po’ di fango - Che tristezza, neppure le inchieste della Bbc dico­no più la verità. Nei gior­ni scorsi, infatti, perfino l’autorevole Panorama , vale a di­re il Report della televisione bri­tannica, è finito sotto accusa per aver inserito dei filmati non auten­t­ici in una delle sue famose inchie­ste. E domani, a causa di questa scorrettezza, la Bbc sarà costretta a restituire un prestigioso premio che il programma aveva ricevuto proprio per questo servizio. Pano­rama è un format che vanta incre­dibili successi e senza dubbio ri­mane uno dei programmi d’in­chiesta più efficaci e acuti che il servizio televisivo britannico of­fre. Utilizza spesso giornalisti sot­to copertura che per raccontare la loro storia si assumono spesso re­sponsabilità e rischi notevoli. Pec­cato che a volte si lascino un po’ prendere la mano, ossessionati dai segreti che devono scoprire. Dev’essere successo così per Primark: On the Rack , il documen­tario mandato in onda nel giugno 2008 che metteva in croce il gran­de magazzino Primark, la più no­ta azienda di vestiario e accessori low-cost della Gran Bretagna. La compagnia era stata accusata dal­la Bbc di utilizzare il lavoro mino­rile per la realizzazione di alcuni prodotti. E per supportare queste affermazioni gli autori avevano trasmesso un filmato girato in In­dia da un giornalista freelance in cui si vedevano dei bambini india­ni che avrebbero dovuto lavorare per alcuni fornitori locali della Pri­mark. L’azienda ha sempre smen­tito categoricamente le accuse, smontando le «prove» mostrate da Panorama . In una difesa ap­passionata, Primark aveva chiari­to l’esistenza di ben sei incon­gruenze che rivelavano l’inconsi­stenza di quanto affermato dagli autori dell’inchiesta, accusando­li di aver inserito nel documenta­rio dei servizi falsificati. Buona parte dell’opinione pubblica, tut­tavia, aveva creduto alla Bbc e Pri­mark era stata subissata di insulti, proteste e perfino minacce. Inuti­le dire che anche le vendite, sep­pur rimanendo altissime, aveva­no subìto una contrazione. Ma do­po qualche mese la gente aveva rimosso l’accaduto ed era ritorna­ta ad affollare i negozi.Ma l’azien­da non aveva dimenticato. Sulla trasmissione la Bbc Trust, l’organismo di controllo interno della televisione pubblica, aveva aperto un’inchiesta e ieri le con­clusioni hanno dato finalmente ragione alla Primark. Con la solita diplomazia verbale che gli inglesi tanto amano, si ammette infatti che «con molta probabilità» il fil­mato sul lavoro minorile in India era una montatura. Anche se la commissione rileva che non esi­stono prove inconfutabili della non autenticità del servizio e sot­tolinea che alla fine «soltanto il giornalista freelance, il suo inter­prete e i testimoni presenti sa­pranno veramente come sono an­date le cose», allo stesso tempo ammette che è stato commesso un errore grave. La Bbc si è già ac­cordata per trasmettere un comu­nicato formale di scuse nei con­fronti dell’azienda e un suo porta­voce ha confermato che domani il «Royal Television Society Award» verrà ufficialmente resti­tuito. «La Bbc - ha dichiarato il porta­voce- si è scusata per aver incluso nella trasmissione una breve se­zione filmata che non poteva esse­re controllata. Abbiamo commes­so un grave errore e tenere il pre­mio sarebbe inappropriato». Dan McDougall, il giornalista respon­sabile del filmato che oggi lavora al Sunday Times e che ha sempre difeso il proprio lavoro, si è detto sconcertato dalla decisione della televisione. Da quando il pro­gramma è stato mandato in onda comunque, la catena Primark ha rafforzato tutti i sistemi di supervi­sione dei suoi fornitori internazio­nali.