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 2011  giugno 25 Sabato calendario

IN ACQUA (SENZA ROVINARSI)

Tentazioni estive «Salvate i gioielli!» urla il produttore Clutterbuck al cameriere che gli annuncia la caduta della sua signora in piscina. Siamo nel 1968 e il film «Hollywood Party» consacra l’ America dei ricchi a bordo vasca, tra cocktail e noia costosa. Solo l’ anno precedente Dustin Hoffman andava «alla deriva» nella lussuosa piscina di famiglia ne «Il Laureato». Oggi, nell’ Italia post crisi, si fabbricano 20 mila piscine (private) l’ anno, i prezzi si aggirano sui 20/30 mila euro e lo specchio d’ acqua in giardino è una tentazione accessibile. La piscina non è più quella del «Grande Gatsby»: piccola o grande, in mosaico o Pvc, si può fare. Certo, non costano quanto una utilitaria. «No, ma in certi casi meno di un Suv - spiega Francesco Capoccia, presidente di Assopiscine -. Da dieci anni i prezzi sono fermi. Ed è più facile ottenere i permessi per quelle interrate: dalla presentazione della Domanda Inizio Attività trascorrono in media due mesi prima del via ai lavori. Concesso quasi sempre, a meno di vincoli paesaggistici o di confini. E se la piscina è all’ interno di un parco, meglio: garantisce acqua in caso di incendi». Per quelle interrate i prezzi vanno dai 15mila in su ma dipende dai materiali e dalle forme. «Ovvio, se ci richiedono un rivestimento in prezioso mosaico i costi cambiano», afferma Annalisa Colletto, ingegnere e dirigente di Piscine Castiglione, leader mondiale nel settore (sarà loro la piscina delle Olimpiadi di Londra 2012). Il materiale più richiesto è la ceramica ma vanno anche le resine colorate e il legno per gli esterni. Il bello però sta nel metterci fantasia». Fino a dieci anni fa la moda californiana imponeva forme rettangolari o rotonde, con bordi impreziositi da maioliche o pietre dorate, con scivoli ai limiti del kitsch. «Oggi vanno quelle lunghe e strette, per nuotare nel giardino di casa - dice Colletto - e le forme minimal. Ci si sbizzarrisce in altro». Nei colori, per esempio: la Myrtha Castiglione (sui 45 mila euro) ha un rivestimento nero, che dona un blu profondo all’ acqua. Ce n’ è un’ altra a bordo sfioro (effetto specchio d’ acqua) illuminata a Led. La Prestige Incanto di Aquilus poi è quasi una forma di Land Art: si cerca il paesaggio adatto per un’ armonia estetica. Ma la quotidianità, nella maggior parte dei casi, fa i conti con spazi angusti. «Non per questo si rinuncia alla piscina - dice Roberto Busco, dell’ omonima azienda - le nostre mini piscine hanno pochi metri di diametro ma sono accessoriate». Come la California: a forma di fiore, in vetroresina con baldacchino, costa dai 13 mila euro in su. Meno spazio più fantasia: vasche con sistema di nuoto controcorrente o idromassaggio, non destinate solo al giardino: anche il terrazzo va bene. Le minipiscine Teuco Guzzini sono «salotti acquatici», come li chiama la designer Giovanna Talocci, che aggiunge: «Si consuma poca acqua: non va cambiata ma depurata e riutilizzata». La Seaside 641 sta sui 16.200 euro. Ma le biopiscine, quelle che si puliscono con sistemi naturali come le alghe, non sono ancora ben radicate in Italia: «Troppi sbalzi climatici - dice Capoccia - meglio utilizzare, nella manutenzione, quelle apparecchiature che trasformano il sale in cloro». Infine, quando Gaber cantava: «La piscina bella azzurra e trasparente è evidente che sia un po’ di destra», forse non conosceva quelle piscine gonfiabili, allegre e economiche di Bestway. Vascone pratiche e in certi casi con tanto di Dvd per il montaggio, che vanno dai 200 euro in su. E tutti, almeno per un’ ora, possono sentirsi Esther Williams. Splash!
Roberta Scorranese

RISCALDAMENTO, PULIZIA, LOTTA ALLE ALGHE: IN MEDIA SI SPENDONO 700 EURO L’ANNO - [Esplora il significato del termine: «S fatiamo la leggenda: la manutenzione non ha costi proibitivi», premette Francesco Capoccia di Assopiscine. In media arriva a costare sui 700 euro l’ anno per quelle più grandi, tra corrente elettrica, prodotti chimici, pulizia. La vasca va riscaldata, pulita e disinfettata.«In commercio - dice Annalisa Colletto, di Piscine Castiglione - ci sono dei robot sofisticati che arrivano anche negli angoli più nascosti». C’ è per esempio il robot Mopper della Chemartis (foto, sui 2 mila euro) che si autoprogramma a seconda delle dimensioni della vasca. C’ è poi in vendita un test kit per saggiare la qualità dell’ acquae poter raggiungere la giusta gradazione di cloro. Per le piscine fuori terra si pone il problema delle alghe, da risolvere con prodotti speciali (su chemicalpools.it c’ è una sezione dedicata). Occhio all’ impianto di filtrazione: il sintomo di un cattivo funzionamento è un’ acqua opaca e lattiginosa. E infine imparare ad «ascoltare» la piscina. Un esempio: contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l’ odore di cloro non è dovuto ad un eccesso ma ad una carenza del cloro stesso. (r. sco.)] «S fatiamo la leggenda: la manutenzione non ha costi proibitivi», premette Francesco Capoccia di Assopiscine. In media arriva a costare sui 700 euro l’ anno per quelle più grandi, tra corrente elettrica, prodotti chimici, pulizia. La vasca va riscaldata, pulita e disinfettata.«In commercio - dice Annalisa Colletto, di Piscine Castiglione - ci sono dei robot sofisticati che arrivano anche negli angoli più nascosti». C’ è per esempio il robot Mopper della Chemartis (foto, sui 2 mila euro) che si autoprogramma a seconda delle dimensioni della vasca. C’ è poi in vendita un test kit per saggiare la qualità dell’ acquae poter raggiungere la giusta gradazione di cloro. Per le piscine fuori terra si pone il problema delle alghe, da risolvere con prodotti speciali (su chemicalpools.it c’ è una sezione dedicata). Occhio all’ impianto di filtrazione: il sintomo di un cattivo funzionamento è un’ acqua opaca e lattiginosa. E infine imparare ad «ascoltare» la piscina. Un esempio: contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l’ odore di cloro non è dovuto ad un eccesso ma ad una carenza del cloro stesso. (r. sco.)