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 2011  giugno 26 Domenica calendario

LA CARFAGNA SPOSA TRA BRINDISI E CHIARIMENTI

La sposa: «Sono tanto emozionata...» . Il testimone della sposa: «Sei bellissima, sei» . Lo sposo: «Sì, è proprio un gran giorno» . La sposa è Mara Carfagna (in abito bianco di seta, velo ricamato, strascico di un metro e mezzo: a passi lenti verso l’altare, a 35 anni, da Salerno, ex show-girl e ora apprezzata ministro per le Pari opportunità, finita al centro di pettegolezzi e intercettazioni. Come questa, dell’ottobre scorso, tra Roberto D’Agostino, l’inventore del sito Dagospia, e Luigi Bisignani: «Carfagna, no... che è sempre più matta, perché l’ultima che mi hanno detto è che lei vuole... vuole veramente... insomma pretende davvero la mano di Berlusconi... Veramente vuole che Berlusconi la prenda... la impalmi» ). Il testimone della sposa è Silvio Berlusconi (in abito blu, sorridente, rilassato. Sempre sinceramente turbato dalla bellezza della Carfagna, alla consegna del premio dei Telegatti, quattro anni fa, le disse: «Se non fossi già sposato, ti sposerei subito...» ). Lo sposo è Marco Mezzaroma (44 anni, rampollo di una famiglia romana di costruttori, tre tatuaggi sul braccio destro, fisico palestrato, formidabile incassatore: pochi mesi fa, Gabriella Buontempo, moglie del deputato di Fli Italo Bocchino, confessò a Vanity Fair: «Sono due anni e mezzo che mio marito ha una relazione con la Carfagna» . Il marito, pochi giorni dopo, andò da Fabio Fazio, a Che tempo che fa: «Come marito e come padre, se ho sbagliato, ho il dovere di chiedere scusa» ). Matrimonio d’amore e di governo, duecentocinquanta invitati, un sole struggente al tramonto sul castello di Torre in Pietra, meraviglia del Settecento a 30 chilometri da Roma, le mura alte dietro l’ultima curva, dove finisce il bosco e dove compaiono i carabinieri in tenuta antisommossa. I fotografi non si arrendono e risalgono il bosco con i teleobiettivi, e da lassù, bravissimi, riescono a rubare la scena della sposa che fa ingresso nella chiesina del Fuga: messa celebrata da don Alfonso Santoriello, padre spirituale del ministro, che ha condotto la Carfagna verso il sacramento del matrimonio pregando per lei e per quegli spiritosi che, poco fa, hanno appeso uno striscione su un cavalcavia della via Aurelia, la statale che tutti gli invitati hanno dovuto percorrere per giungere fin qui. C’era scritto: «Auguri Mara! Salutaci a Bocchino...» . Lo sguardo scorre sui ranghi dei politici invitati, alcuni dei quali travolti e intercettati nell’inchiesta sulla P4, mentre si sfogavano con il loro amico Bisi (Bisignani): ci sono i ministri Maurizio Sacconi e Raffaele Fitto, c’è Renato Brunetta mano nella mano con la sua Titti (sposi tra due settimane); poi Gianni Letta, poi ancora Giorgia Meloni (in lungo e, francamente, la più chic della compagnia) e quindi la Mariastella Gelmini (che con Bisi definiva Fabrizio Cicchitto «un imbecille» ) e Stefania Prestigiacomo, che sempre chiacchierando con Bisi si rammaricava che il testimone dello sposo, Berlusconi appunto, fosse «poco intelligente» . Berlusconi resiste un po’, si tiene, ma ogni tanto il suo senso dell’ironia cede e così la butta lì: «Ehm... io sarei quello poco intelligente...» . Ci ride (finge?) lui per primo; sorrisi anche alla stessa Prestigiacomo, che trova la forza di non abbassare lo sguardo, mentre si sentono saltare i primi tappi di champagne: aperitivo con le bollicine, cartoccio dei fritti, mozzarella fatta arrivare dalla tenuta Vannulo (squisita). Si volta la presentatrice tv Caterina Balivo, amica intima della sposa: «Ma dove sono finiti i testimoni?» . Per la Carfagna, oltre a Berlusconi, c’è il fratello Gianrocco. Per Marco Mezzaroma, ci sono Gianluca Pizzulli e Giuseppe De Mita, figlio di Ciriaco, ex potentissimo capo della Dc. Prato all’inglese, ombrelloni: Berlusconi va a sedersi al tavolo degli sposi e ci trova anche Claudio Lotito, il presidente della Lazio. Al tavolo accanto i Caltagirone. Laggiù, Cesare Geronzi e Luisa Todini. Poi le deputate del Pdl Melania Rizzoli con il marito Angelo, Michaela Biancofiore e Paola Pelino. I confetti li ha portati la Pelino, abruzzese, che li produce. Distribuite bomboniere rosse. Gira voce che ci sia anche Davide Mengacci, che con la Carfagna, il mattino della domenica, spadellava in diretta tv. Ma del grande Mengacci non c’è traccia. Musica di sottofondo, siamo alla torta, al brindisi. Ci sono le grida di evviva, gli applausi. È sempre bello vedere due sposi che si amano darsi un bacio. Fabrizio Roncone