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 2011  giugno 25 Sabato calendario

Mangiare poco per due mesi può curare d’incanto il diabete di tipo 2, ovvero quello legato all’obesità

Mangiare poco per due mesi può curare d’incanto il diabete di tipo 2, ovvero quello legato all’obesità. La scoperta è destinata a cambiare radicalmente la percezione stessa della malattia: da disturbo cronico, con cui si convive, a male in certi casi facilmente risolvibile - a patto di riuscire a sopportare per otto settimane un regime alimentare da carestia. Uno sforzo che, stando a quanto hanno osservato gli scienziati della Newcastle University, ricompensa il paziente con risultati quasi immediati. «Vedere guarire delle persone che hanno sopportato il diabete per anni, e tutto grazie a una semplice dieta, è sorprendente», ha detto Roy Taylor, il professore che ha diretto lo studio, presentato ieri al congresso della American Diabetes Association. I numeri, ha subito messo in guardia, sono piccoli: 11 persone soltano. La percentuale di guarigione è però molto incoraggiante. In sette, infatti, si sono liberati completamente dal giogo del diabete. E tutto grazie a una dieta estrema a base di bevande dietetiche e verdure prive di amido da 600 calorie al giorno. Un taglio così drastico da spingere il corpo a eliminare il grasso nel pancreas, vero responsabile del blocco dell’insulina. Le analisi hanno mostrato che dopo solo una settimana di dieta i livelli di zucchero nel sangue prima della colazione erano già tornati normali e le risonanze magnetiche evidenziavano dei livelli di grasso pancreatico normali accettabili. Tanto che l’organo ricominciava a produrre insulina. Dopo le otto settimane di dieta i volontari sono poi tornati a mangiare normalmente, pur seguendo sempre alcune indicazioni sui cibi da evitare. «Si tratta - ha aggiunto Taylor - di un cambiamento radicale nella nostra comprensione del diabete di tipo 2. Mentre si è sempre creduto che chi ha questo tipo di diabete lo avrà per tutta la vita ed è anzi destinato a peggiorare, oggi noi abbiamo dimostrato che si può combattere». Il diabete di tipo 2 è causato da troppo glucosio nel sangue e - a differenza del diabete di tipo 1 - ha uno stretto legame con l’eccesso di peso. Non è dunque un caso che Taylor, direttore del Newcastle Magnetic Resonance Centre, abbia avuto l’ispirazione per lo studio dopo aver notato dei casi di guarigione in pazienti sottoposti a interventi di riduzione dello stomaco resi necessari a causa dell’obesità. «La cosa straordinaria - nota è che il diabete spariva in una settimana». «Noi ora crediamo che questo tipo di disturbo sia dovuto a un incoretto equilibrio dell’energia nel corpo. Se si mangia più di quanto si riesce a bruciare la differenza si trasforma in grasso che va ad accumularsi nel fegato e nel pancreas. In certe persone questa condizione può portare al diabete di tipo 2. Ora sarà il caso di capire perché». Detto questo, saldare lo sportello del frigorifero non è una soluzione a portata di mano di tutti. Iain Frame, direttore di Diabetes UK, finanziatore della ricerca, ha raccomandato con forza di non imbarcarsi in «nessuna dieta senza l’ok dei medici». Per Taylor poi solo un’esigua minoranza della popolazione, tra il 5 e il 10%, è in grado «di resistere ai durissimi termini della dieta». Gordon Parmley, 67 anni, è uno di quelli che ci è riuscito. «È stato molto difficile», ha raccontato al Guardian. «Non credo ce l’avrei fatta se mia moglie non avesse scelto di perdere peso insieme a me: al principio la sensazione di fame è stata tremenda». Alla fine, però, la luce. «Sono 18 mesi che non prendo più medicine».