Varie, 25 giugno 2011
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Birkenfeld Bradley
• Brooklyne (Stati Uniti) 1965. Consulente della banca svizzera Ubs, aiutò molti americani ad evadere le imposte. Scoperto, collaborò con la giustizia Usa, aiutandola ad entrare in possesso dei nomi di 19mila titolari di conti cifrati. Condannato a 3 anni e mezzo di galera, ottenne in cambio un ricompensa di 230 milioni di dollari, il 30% della multa di 780 milioni di dollari cui una corte della Florida aveva condannato nel febbraio 2009 Ubs • «[...] cittadino americano che ha lavorato a partire dal 2001 negli uffici di Ginevra della Unione di Banche Svizzere, per anni aveva gestito soprattutto i rapporti con la clientela Usa. Nel 2005, ha spiegato nella sua denuncia, si accorse dei comportamenti impropri della banca e ne chiese ragione ai suoi superiori, senza ricevere risposta. A ottobre del 2005 si dimise. Il rifiuto della UBS di corrispondergli un “bonus” al quale riteneva di avere diritto, lo spinse, nel 2007 a denunciare la UBS (che nel frattempo gli aveva corrisposto il “bonus”) all’IRS (il Fisco Usa) e al ministero della Giustizia. Da lì è partita l’inchiesta con la quale gli americani hanno costretto per la prima volta il governo di Berna a sollevare, almeno parzialmente, il velo sul segreto bancario. Tutto ciò è stato possibile solo perché Birkenfeld ha indicato con precisione le tecniche utilizzate per la frode tributaria e le persone coinvolte. Il “pentito” ha, ad esempio, raccontato dei suoi colleghi che si recavano negli Usa fingendo di essere turisti, per contattare i clienti pronti a esportare illegalmente capitali. [...]» (M. Ga., “Corriere della Sera” 22/8/2009) • Vedi anche Franco Zantonelli, “la Repubblica” 5/1/2010; Paolo Valentino, “Corriere della Sera” 5/1/2010.