Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  giugno 25 Sabato calendario

IL NONNO DEL REDDITOMETRO

Novant’anni e un bel regalo dal Fisco: un questionario sul redditometro, con un lustro di estratti conto da recuperare per dimostrare che a quell’età, forse, non si è più un pericolo per l’Erario.

L’agenzia delle Entrate di Udine, particolarmente sollecita nel dimostrare le sue attenzioni nei riguardi dei contribuenti più anziani, ha puntato su uno dei soggetti più a rischio, un pensionato benestante con 45mila euro lordi di rendita. Già l’eccezionalità della pensione deve aver suscitato i sospetti dei funzionari più zelanti, forse condannati a ben altri destini previdenziali. E infatti, approfondendo, hanno scoperto che l’arzillo potenziale evasore, negli ultimi tre anni, aveva commesso parecchi atti del tutto incomprensibili: cambiato l’auto, venduto una casa al mare per comprarne un’altra, e aiutato una nipote ad acquistare un alloggio, riservandosene una quota.

Come avrebbe mai potuto un pensionato benestante permettersi tanti lussi? Con i risparmi, magari? Non scherziamo, è tutto da dimostrare. E infatti, a fronte della perfetta tracciabilità degli assegni staccati nel triennio, e della pubblicità immobiliare, il fisco ha preferito far finta di nulla. E giustamente, perché i dati informatici e di conservatoria potrebbero essere stati truccati dall’attempato hacker con pochi e sagaci tocchi di tastiera.

Così gli ispettori Ginko delle Entrate hanno deciso di stanarlo direttamente nella base segreta, casa sua, dove si è visto recapitare una ponderosa richiesta di chiarimenti che, tiene a far sapere il suo commercialista, rappresentano un costo non indifferente, visto che si è dovuto chiedere a tutte le banche che hanno intrattenuto rapporti con il sospettato la documentazione quinquennale. Per i rogiti è stato più semplice, dato che normalmente una copia in casa la si trova. E tanto per non sbagliare hanno mandato un questionario anche alla moglie, sensibilmente più giovane (89 anni), casalinga.

Ed ecco che, a un’età in cui ci si aspetterebbe di doversi preoccupare solo dei nipotini che guardano troppo la tv e della giusta calibratura dell’alimentazione, il nostro anziano contribuente è stato risvegliato da un rischioso torpore intellettuale e richiamato a scartabellare tra i documenti per giustificare le proprie azioni. Inutili le richieste del commercialista, assoldato dall’astuto vegliardo per mediare con il fisco e ottenere una rimessione in pace della faccenda: la pratica must go on.