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 2011  giugno 23 Giovedì calendario

IL CAVALIERE DA DI PIETRO, SORRISI E DIALOGO FITTO. E TONINO: SENTI CHE DIRO’

«Di Pietro è stato corrotto da Berlusconi», sussurrano a fine giornata nelle stanze alte dell’ Udc. E per un partito di moderati come quello di Casini l’ accusa non è da poco, è indubbiamente eccezionale. «È un incontro di cui si parlerà a lungo», sussurrano alla stessa ora in altre stanze dei Palazzi, quelle di esponenti vicini al capo del governo, alimentando una suspence che può terminare con scenari politicamente incredibili. Alla Camera è da poco successo qualcosa che per molti ha avuto i tratti del miracoloso o del diabolico, a seconda dei punti di vista: il Cavaliere e l’ ex magistrato si sono incontrati, stretti la mano, seduti a parlare per qualche minuto, persino sorrisi. Già così l’ emozione è stata talmente forte, per alcuni deputati, che la scena è valsa la violazione del regolamento interno di Montecitorio e numerosi scatti «illeciti», con privati telefonini, all’ indirizzo di due uomini che si parlavano amabilmente come due avversari civili. Ma poco dopo, quando Di Pietro ha platealmente attaccato la politica di Bersani, denunciando una carenza di programmi, e mentre Berlusconi annuiva soddisfatto e sorridente alle parole del suo nemico numero 1, ovviamente all’ emozione si è aggiunto un lunghissimo elenco di ipotesi e retroscena, tutte con risvolti chiave per la legislatura. È in ogni caso una giornata sui generis per il capo del governo: sei ore di fila ad ascoltare gli interventi dei deputati, anche con l’ Aula semivuota. Un saluto a Fini che sarebbe già un’ altra eccezione, saluto ricambiato. E poi soprattutto quel colloquio iniziato con l’ «abbordaggio» anomalo del Cavaliere. Ecco la scena: Di Pietro è da solo nel primo scranno dell’ emiciclo, è seduto e parla al telefono, Berlusconi lo punta e gli si affianca dicendo ad alta voce che «visto che tutti ci spiano allora per una volta anche noi possiamo ascoltare le conversazioni degli altri...». Il ghiaccio è rotto, il leader dell’ Idv ricambia il sorriso, chiude la telefonata, i due si stringono la mano e iniziano a parlottare fitto, lontani da orecchie indiscrete. Alla scena clamorosa poche ore dopo venivano dati risvolti ulteriori: legati al rapporto fra Berlusconi e Casini, all’ identità futura del centro del centrosinistra (Casini e il terzo polo? oppure Di Pietro?), all’ ennesima sfilza di avance rivolte ai centristi da Berlusconi e finite ieri pomeriggio, ancora una volta, contro il muro del leader udc. Berlusconi è uscito dall’ aula di Montecitorio dicendo (ma quante volte lo avrà già detto?) che «con Casini ormai il discorso è chiuso per sempre», e sussurrando parole divertite sul faccia a faccia con Di Pietro. Di certo il premier ha gradito la posizione moderata assunta dal leader dell’ Idv all’ indomani della vittoria al referendum, l’ esclusione di conseguenze politiche. E ieri a qualcuno sono sembrate gravide di significato politico persino le parole con cui Di Pietro si è congedato dal Cavaliere: «Visto che hai ascoltato la mia telefonata ora non ti perdere il mio intervento...». E nel suo intervento l’ inquisitore politico per eccellenza di Berlusconi rispetta l’ attesa, dicendosi addirittura pronto a votare leggi della maggioranza «se utili al Paese»: un discorso che fino all’ anno scorso veniva offerto agli elettori proprio da parte del «responsabile» del partito centrista. «L’ Idv sarà fra i nuovi responsabili», sorrideva ieri Paolo Bonaiuti, portavoce del premier, scherzando con i cronisti. Solo uno scherzo? No, almeno a giudicare dalle urla serissime che arrivavano dai banchi del Pd, mentre Di Pietro parlava: «Hai fatto un accordo con Berlusconi...».
Marco Galluzzo