Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  giugno 23 Giovedì calendario

LA BANDA DEL FALSO SCEICCO

I diamanti, si sa, sono i migliori amici delle ragazze. Soprattutto se la ragazza in questione si chiamava Evita Perón. Donna, presidentessa e anche «vittima», benché da tempo defunta, di uno dei furti più suggestivi degli ultimi anni. La tiara da quattro milioni di euro, dono del re d’Olanda alla moglie dell’ex presidente argentino Juan Domingo Perón, due anelli e un paio di orecchini, erano stati rapinati, insieme ad altri pezzi, da un fascinoso sceicco con tanto di scorta e moglie velata a Valencia (Spagna) il 17 dicembre 2009. I preziosi ninnoli della Perón, valore totale sei milioni, appartenevano alla titolare della gioielleria «Joyas Sofia» che in quella maledetta giornata fu aggredita dai ladri in tunica solo apparentemente gentiluomini, perché aveva svelato il loro inganno: la sostituzione in una valigetta degli euro autentici con volgari banconote da falsario. Ma i gioielli, dopo mesi di indagine sull’asse Valencia-Milano, sono stati ritrovati in una stanza dell’Hotel Silver, estrema periferia ovest del capoluogo lombardo, dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano.

Pochi mesi dopo il colpo, il più costoso «rip deal» - la truffa dei soldi veri sostituito con falsi - mai andato a segno, la polizia spagnola aveva acciuffato sette componenti della banda di truffatori, serbo montenegrini; tra questi c’era una vecchia conoscenza dei militari dell’Arma che già nel 2004 lo aveva identificato nell’ambito di un’inchiesta su pseudo finanziamenti. Partendo da lui nel maggio 2010 era stato catturato l’ottavo uomo e martedì si stava chiudendo il cerchio anche intorno agli tre: il custode del tesoro e altri due complici.

Tutti insieme nel 2009 avevano messo gli occhi sui diamanti della Perón e avevano alzato il sipario sulla loro commedia degna di un racconto di avventura. Alla signora Sofia Dolores Monteagudo, titolare della gioielleria spagnola, si erano presentati a bordo di limousine da cui era sceso l’elegantissimo sceicco con tanto di body guard. I truffatori, che avevano potuto guardare da vicino la collezione esposta alla Fiera del Lusso di Valencia nell’autunno 2009, prima avevano avviato una lunga trattativa al telefono e via email con la gioielliera, poi avevano organizzato