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 2011  giugno 23 Giovedì calendario

COSI SIAMO DIVENTATI FACILMENTE PREVEDIBILI

Per fare una previsione su una cosa qualsiasi servono dati. Molti dati. Chiunque vada dicendo di poter fare previsioni senza informazioni o è un veggente o un consulente d´azienda. Di conseguenza, per lanciarmi nella carriera di scienziato in grado di effettuare previsioni ho assegnato al mio voluminoso orologio il compito di raccogliere informazioni sui luoghi nei quali passavo. Nondimeno, a mano a mano che i dati si accumulavano sul disco fisso del mio computer, mi sono reso conto che una tecnologia diversa avrebbe potuto fornirmi non soltanto la mia posizione, ma anche quella dettagliata di milioni di altre persone. In realtà, infatti, il nostro server di telefonia mobile sa esattamente e sempre dove ci troviamo. Ogni volta che facciamo una telefonata, la nostra effettiva posizione è localizzata per potercene addebitare la spesa, e anche il numero che abbiamo chiamato è registrato.
Naturalmente, i server di telefonia mobile sono estremamente cauti nel diffondere tali informazioni, essendo vincolati dalla legge e dal desiderio di conservare la fiducia dei loro clienti. Malgrado ciò è evidente che questo tipo di informazione è prezioso, e pertanto viene condiviso con alcuni partner industriali per sviluppare applicazioni in funzione della località nella quale ci si trova, oppure con ricercatori come me che la utilizzano per studiare di tutto un po´, dai social network al comportamento umano. Ovviamente, tali informazioni pervengono in laboratorio in forma assolutamente anonima, il che significa che non conosciamo il nome dell´utente né il suo numero di telefono. Dalla nostra prospettiva, pertanto, ogni individuo è simile a un atomo di un gas che si muove in modo apparentemente casuale nello spazio e interagisce in momenti apparentemente imprevedibili con gli altri "atomi", terreno familiare a chiunque abbia studiato la fisica statistica. In uno studio recente, pubblicato sulla rivista Science abbiamo utilizzato le informazioni dei server di telefonia mobile per porre una domanda semplice, seppur aborrita: se ho accesso a tutti gli spostamenti effettuati da qualcuno negli ultimi mesi, con quanta accuratezza potrei essere in grado di prevedere dove quel qualcuno si troverà domani a mezzogiorno?
I normali impiegati sono bloccati alla scrivania almeno otto ore al giorno. Se a queste aggiungiamo altre otto ore di riposo a casa, circa un terzo del loro tempo resta a loro completa disposizione. Ciò significa che conoscendo anche solo vagamente gli orari della giornata di qualcuno è possibile prevedere nel 66 per cento dei casi dove si trovi. Nel caso invece di coloro che non hanno una scrivania alla quale sedersi ogni giorno – dai rappresentanti agli autotrasportatori – e così pure per la stragrande maggioranza di noi nei finesettimana e durante le ferie, le previsioni saltano. È proprio per questo motivo che il risultato della nostra ricerca ci ha colti alla sprovvista: abbiamo scoperto che un algoritmo che abbia accesso alla nostra mobilità pregressa potrebbe servire nel 93 per cento dei casi a prevedere dove ci troveremo in futuro. Altrettanto sorprendente è il fatto che non abbiamo trovato tra gli utenti di telefonia mobile nessuno che avesse una prevedibilità inferiore all´80 per cento.
I servizi di telefonia basati sulla localizzazione dell´utente, dai suggerimenti sui ristoranti agli avvisi sul traffico, sono sempre più frequenti. Malgrado ciò, le informazioni che si cercano nella maggior parte dei casi non sono pertinenti al luogo nel quale già ci si trova, bensì a quello nel quale si è diretti. Tenuto conto dell´alta prevedibilità dei nostri schemi di spostamento, la prossima generazione di smartphone potrebbe soddisfare senza soluzione di continuità le nostre necessità future, scaricando automaticamente sui nostri telefoni le cartine stradali e i servizi relativi alla nostra destinazione.
Utilizzate adeguatamente queste informazioni potrebbero nei prossimi decenni trasformare i server dei servizi di telefonia mobile in mediatori dell´informazione.
Ma la prevedibilità chiarisce anche che consentendo un accesso incontrollato ai nostri dati non soltanto mettiamo interamente a disposizione di altri il nostro passato, ma riveliamo anche il nostro futuro. La verità è che questo mare di dati digitali che ormai esiste su ciascuno di noi, dai telefoni cellulari alla posta elettronica alle informazioni desumibili dalle nostre carte di credito, offre un potere di effettuare previsioni su di noi di gran lunga superiore alle nostre schede sanitarie. In effetti, perfino minimi cambiamenti comportamentali registrati dall´accelerometro del nostro telefonino, o modifiche apportate alle nostre abitudini negli spostamenti possono rivelare al nostro medico molte più cose su una nostra incombente malattia di quanto possa dire il nostro Dna.
L´autore dirige il Center for Networks Research presso la Northeastern University. Il suo ultimo libro è The Hidden Pattern Behind Everything We Do
(Traduzione di Anna Bissanti)

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ALBERT-LÁSZLÓ BARABÁSI: Albert László Barabási riceverà il 30 giugno a Torino il Premio Lagrange-Fondazione CRT (anticipiamo parte della lectio che terrà in quell´occasione). Il riconoscimento internazionale è il primo nel campo della scienza della complessità. Istituito dalla Fondazione CRT e coordinato dalla Fondazione ISI, è stato assegnato al matematico russo Yakov Grigorievich Sinai e all´economista britannico William Brian Arthur nel 2008, al fisico italiano Giorgio Parisi nel 2009 e al bioingegnere Usa James J. Collins nel 2010.