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 2011  giugno 23 Giovedì calendario

I "MARONIANI" AL CONTRATTACCO NELLA LEGA VOGLIONO SILURARE IL CAPOGRUPPO REGUZZONI - ROMA - È

raro vedere i leghisti formare capannelli alla Camera e parlare fitto fitto. È ancor più raro che qualcosa di quello che si dicono filtri all´esterno. Ma questa volta la tensione è talmente alta che le notizie sfuggono dal controllo di un partito che del silenzio ha sempre fatto una regola ferrea: nella Lega è arrivato il momento della resa dei conti, con i maroniani che puntano alla rimozione di Marco Reguzzoni, capogruppo alla Camera ed esponente di spicco del Cerchio Magico. Una lotta di potere destinata a cambiare gli equilibri nel movimento con inevitabili ripercussioni nell´ottica di una possibile successione a Umberto Bossi. Se i colonnelli storici sono più inclini a lasciare Berlusconi, i cerchisti preferiscono aspettare. Lui, il Senatùr, se la ride con la stampa dicendo «sono ancora giovane, a Pontida la gente gridava secessione, non successione». Ma la Lega al suo interno sta vivendo una vera e propria stagione di veleni, un terremoto testimoniato dalle facce stralunate esibite ieri dai deputati padani.
Tutto è iniziato proprio a Pontida. I cori per Maroni, quello striscione che lo acclamava a Palazzo Chigi, il suo discorso dopo quello di Bossi con l´impressione di tutti che il successore fosse proprio lui. Da qui la reazione del Cerchio Magico composto dai capigruppo Reguzzoni e Bricolo e dalla vicepresidente del Senato Rosy Mauro, i tre che dalla malattia quasi sempre circondano fisicamente Bossi (da qui il nome del loro gruppo). Dopo aver sparso la voce che le ovazioni di Pontida per Maroni erano state organizzate da una claque, il giorno dopo (lunedì) in via Bellerio scatenano l´attacco a un pilastro del potere leghista: Giancarlo Giorgetti, il segretario della Lombardia vicino a Maroni. L´obiettivo è quello di addossargli la sconfitta elettorale e farlo commissariare da Rosy Mauro. Ma i sindaci e i parlamentari lombardi minacciano di restituire la tessera della Lega, così come Calderoli e Maroni che bloccano il blitz. Ieri il tentativo di insabbiare, con la Mauro che pubblica una smentita di fuoco contro i giornali che hanno raccontato l´attacco a Giorgetti.
Non sarà successo nulla, come dicono i cerchisti, ma il contrattacco del resto del partito è immediato: l´obiettivo dei maroniani, ai quali si sono affiancati gli altri colonnelli e gran parti dei deputati non schierati con il Cerchio, è far saltare Reguzzoni. Obiettivo ambizioso, visto che "il Reguzz" gode della piena fiducia di Bossi, al quale è legato da un rapporto molto stretto. Ma i numeri dovrebbero essere contro di lui. Alla riunione del gruppo di ieri quando è stato posto il problema (il mandato di Reguzzoni è in scadenza) si rischiava l´impasse, ma poi è intervenuto Maroni in persona che secondo i presenti ha forzato: «Beh, allora domani facciamo l´assemblea per il rinnovo». Bossi a quel punto avrebbe acconsentito: «Siete maggiorenni e vaccinati, decidete voi». Poi, nel pomeriggio, con i cronisti ammette: «Dopo un po´ i capigruppo vengono rieletti». Dal canto suo Reguzzoni sembra tranquillo, si presenta alla votazione finale sul dl sviluppo a braccetto del Senatùr (chi vuol intendere...) e a domanda risponde «non è nulla di trascendentale, ma dipende da Bossi». Frase che riporta la memoria a un anno fa, quando dopo l´addio di Cota tutti davano per scontato l´avvento di Giacomo Stucchi, salvo poi rimanere a bocca aperta quando all´ultimo minuto il Capo scelse Reguzzoni (e tutti si allinearono votandolo).
Il via libera di Bossi all´assemblea, che si celebra oggi pomeriggio, ha stoppato la raccolta di firme per mettere in discussione la poltrona di Reguzzoni. Se si vota - e sarebbe la prima volta nella storia del Carroccio che una competizione sfugge al controllo di Bossi - Reguzzoni dovrebbe perdere, se è vero che la Lega di Gemonio (alias Cerchio Magico) conta su 5-6 deputati su un totale di 60. Il candidato anti-Cerchio dovrebbe essere ancora una volta Stucchi, cinquantenne bergamasco gradito da Maroni e Calderoli (ormai sempre più vicini). Ma con Bossi non si è mai sicuri di niente.
Sarebbe una grande vittoria per tutti quegli amministratori e parlamentari insofferenti verso il Cerchio Magico. Ma è difficile ipotizzare che Reguzzoni venga abbandonato da Bossi. Anzi. Da qui l´ipotesi circolata in serata di un suo passaggio alla guida della Lega Lombarda al posto di Giorgetti o una promozione al governo. Già, perché se Maroni riferendosi a un futuro da leader ai suoi amici confida che «è stata Pontida a decidere gli equilibri della Lega e non io», tutti ricordano che la strategia di Bossi si è sempre basata sul divide et impera. E un Reguzzoni forte servirebbe a tenere in tensione (e a bada) gli altri colonnelli.