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 2011  giugno 22 Mercoledì calendario

QUEL MAL DI VIVERE E LA SOLITUDINE DELLE ROCKSTAR

Amy Winehouse, quella delle impietose immagini di Belgrado, sembra davvero ansiosa di condividere il destino che ha travolto tanti soggetti dello star system del rock. Si spera che non arrivi all’autodistruzione totale allungando una lista che va da Brian Jones a Janis Joplin, da Jimi Hendrix a Jim Morrison, da Elvis Presley a Kurt Cobain. Ma gli artisti sono una categoria a rischio? In parte sì, perché in quanto artisti sono spesso persone sensibili e facilmente vulnerabili. L’eroina, che accompagnò decine di artisti all’epoca di Hendrix, è praticamente scomparsa. Resistono cocaina, marijuana, ecstasy e psicofarmaci, oltre all’alcol. «È difficile suonare davanti a una folla immensa— confessava tempo fa Franz Di Cioccio della PFM— senza aver bevuto perlomeno un goccio. Ma per un artista rock il peggio viene dopo lo spettacolo, quando arrivano l’angoscia e la solitudine, e con esse la voglia di tirar tardi a qualsiasi costo e con qualsiasi mezzo» . Un mal di vivere confermato anche da Loredana Bertè: «Torno a casa e mi sento sola, soffro d’insonnia e vado a letto la mattina incazzata più di prima. E non trovo nessuno disposto a ricevere al telefono i miei sfoghi notturni» . «Ho visto un miliardario come Palmer— ricorda Di Cioccio — arrivare stravolto dagli eccitanti a casa del collega miliardario Greg Lake a tarda notte a cercare un po’ di calore. Credetemi, le rockstar sono uccise dalla solitudine e, di conseguenza, da tutte le sostanze che assumono nel tentativo di scacciare l’angoscia» .
Mario Luzzatto Fegiz