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 2011  giugno 22 Mercoledì calendario

PAGA MILIONARIA AL COMMISSARIO DI BURANI

Un milione e duecento mila euro per meno di due mesi di lavoro. A tanto ammonta il compenso liquidato dal Tribunale di reggio Emilia per l’incarico di commissario giudiziale ricoperto da Francesco Ruscigno in Mariella Burani Fashion Group dal 16 marzo al 7 maggio 2010. Nel decreto si legge che «tenuto conto dell’opera prestata, dei risultati ottenuti, dell’importanza della procedura e della sollecitudine con la quale il commissario ha assolto ai propri incombenti» e «rivelato, in particolare, che al commissario straordinario è stata affidata la gestione dell’impresa dichiarata insolvente», il tribunale liquida a Ruscigno «il compenso finale di euro 1.200.000, oltre al rimborso forfettario del 5%, al c.p. e all’iva». Ruscigno era stato nominato commissario giudiziale unico con sentenza depositata il 16 marzo 2010 dal tribunale di Reggio Emilia, cui il ministero per lo Sviluppo economico aveva segnalato i tre professionisti poi nominati commissari straordinari.

Non esistendo un tariffario apposito per i commissari giudiziali, è prassi dei tribunali rifarsi al decreto ministeriale 570 del 28 luglio 1992 in materia di compensi spettanti ai curatori fallimentari. E così è stato anche nel caso del tribunale di Reggio Emilia che si è rifatto alla tabella tariffaria tenendo conto del solo passivo aziendale che nel decreto viene individuato in 550 milioni circa. Il compenso, tenendo conto del passivo, avrebbe potuto oscillare tra i 300mila euro e i 4,5 milioni. La decisione dei giudici è stata quella di fissare un compenso intermedio. Tutto regolare, quindi, ma resta il fatto che la somma risulta essere davvero elevata se confrontata ad esempio alla remunerazione dell’amministratore delegato della società, Giovanni Burani, pre fallimento. A Burani veniva riconosciuto un compenso complessivo di 908mila euro per dodici mesi di lavoro, secondo quanto si evince dall’ultimo bilancio disponibile dell’esercizio 2008.

Certo il confronto sarebbe più opportuno con altri incarichi di commissari giudiziali. In questo caso la casistica è vasta e varia a seconda dei tribunali autori dei decreti. A Milano, ad esempio, viene applicata la tabella dei curatori fallimentari ma tenendo conto del 50% del passivo dell’azienda, quindi la cifra sarebbe stata dimezzata. Il tribunale di Arezzo, poi, nella vicenda di un azienda in amministrazione straordinaria con un passivo paragonabile a quello della Mbfg ha liquidato per due mesi di lavoro 292.500 euro per i tre commissari giudiziali applicando sull’ammontare del passivo «le percentuali minime dello 0,15% e dello 0,05%» su cui ha operato poi una decurtazione del 50 per cento. Il tribunale di Rimini, invece, nel caso di Giacomelli Sport Group ha liquidato, sempre per due mesi circa di lavoro, 70mila euro ciascuno per i tre commissari giudiziali calcolandolo sull’attivo di 273.305 euro e sul passivo di 230,7 milioni. A questa cifra si sommano 184mila euro a testa per altre due controllate.

Insomma cifre che restano lontane dal milione e due riconosciuto a Ruscigno. Somma che i commissari straordinari (Rossella Strippoli, Giampiero Martini e lo stesso Ruscigno nominati il 7 maggio 2010 dal tribunale di Reggio Emilia) sono stati autorizzati «a prelevare e a pagare», da parte dello stesso tribunale, ma che ad oggi prudentemente non sono stati pagati. I creditori, infatti, potrebbero impugnare il decreto e in una fase successiva la Corte d’Appello potrebbe decidere diversamente ridimensionando la cifra.

Intanto i tre commissari stanno continuando a lavorare per l’operatività del gruppo in base al piano presentato nel gennaio scorso al ministero per lo Sviluppo Economico e grazie al finanziamento da 15 milioni ricevuto da Carige grazie a garanzie statali.