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 2011  giugno 22 Mercoledì calendario

CONFINDUSTRIA, TESORO DA 240 MLN

Una montagna di azioni, titoli e partecipazioni. Il tutto gelosamente custodito dalla Confindustria guidata da Emma Marcegaglia. Una cifra, però, può comunque essere individuata, nonostante la segretezza dei documenti contabili di viale dell’Astronomia. Si tratta di 240 milioni di euro.
A tanto ammonta il pacchetto di titoli che l’associazione degli industriali ha iscritto a bilancio alla fine del 2009. Per arrivarci bisogna fare il giro un po’ largo, vista la blindatura imposta dai vertici della confederazione. Allora si può partire da una delle tante società controllate da Confindustria, che magari nel suo bilancio ha avuto la pazienza di inserire i conti consolidati della casa madre, anche se soltanto attraverso uno schema riepilogativo. Per esempio questa indicazione è contenuta nei documenti della Sfc, una società consortile che fa capo a viale dell’Astronomia e a tutta una serie di associazioni territoriali di Confindustria. La società, in particolare, si occupa di formazione in materia di lavoro. Ma quel che più conta è che pubblica all’interno del suo bilancio un prospetto riassuntivo dello stato patrimoniale e del conto economico dell’associazione degli industriali al 31 dicembre 2009, ultimo aggiornamento disponibile di dati che non vengono mai diffusi dalla confederazione, men che meno nell’ambito delle assemblee annuali.
Ebbene, risulta che a quella data nello scrigno dell’associazione di viale dell’Astronomia c’erano partecipazioni per la bellezza di 239.681.511 euro. Un anno prima (come ha raccontato ItaliaOggi del 16 giugno 2010), il pacchetto valeva 232.726.482 euro. In 365 giorni, quindi, il valore dello «scrigno» è aumento di circa 7 milioni di euro. Naturalmente all’interno del gruppo ha un peso piuttosto consistente la partecipazione nel Sole 24 ore. Ma non c’è dubbio che l’incremento del suo valore sia piuttosto rilevante, soprattutto se si considera che a fine 2007 le partecipazioni iscritte nel bilancio valevano 151.421.116 euro.
Insomma, nonostante la crisi finanziaria che ha funestato i mercati di tutto il mondo, sembra proprio che la Marcegaglia si avvii verso la fine del suo mandato forte di un «tesoretto» davvero consistente. Certo, bisognerà nel frattempo vedere se il trend crescente verrà mantenuto anche nel corso degli anni successivi, ma le premesse sembrano in grado di fornire riscontri confortanti. Dai prospetti riepilogativi viene fuori anche l’andamento delle attività complessive della confederazione, che a fine 2009 erano arrivate a 314.681.511 euro. Anche qui con un andamento in netta crescita rispetto ai 309 milioni di euro del 2008 e ai 229 milioni del 2007.
L’aspetto finanziario non è certo di secondo piano all’interno della corsa che si sta delineando per la successione della Marcegaglia. Accanto alla «ricchezza» del centro decisionale di tutto il sistema, ovvero la Confindustria nazionale, ci sono infatti tutte le associazioni territoriali, quasi sempre a capo di società che fanno di tutto. Senza parlare del polo accademico degli industriali, quello che ruota attorno alla Luiss, di cui sempre la Marcegaglia riveste la carica di presidente. Tanto per dirne una, a fine 2008 (ultimo aggiornamento disponibile) risultava che in pancia all’ateneo confindustriale ci fossero titoli e disponibilità liquide per un totale di 50 milioni di euro.
Insomma, soltanto un esempio, tra i tanti, che dimostra come la partita della successione alla Marcegaglia sia anche una partita per la gestione di un sistema che vanta cospicue risorse finanziarie.