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 2011  giugno 22 Mercoledì calendario

Pensioni, spesa da record Istat: siamo al 16% del Pil - La spesa pensionistica cresce, ma per i pensionati italiani resta difficile arrivare alla fine del mese: quasi metà di loro ha redditi inferiori a 1

Pensioni, spesa da record Istat: siamo al 16% del Pil - La spesa pensionistica cresce, ma per i pensionati italiani resta difficile arrivare alla fine del mese: quasi metà di loro ha redditi inferiori a 1.000 euro. L’indagine Istat sugli assegni del 2009 conferma quanto sancito poco tempo fa dal rapporto Inps ma segnala un altro dato importante: la spesa per pensioni ha raggiunto il 16,68% del Pil, il livello piu alto di sempre. Nel 2009, nel complesso, sono stati spesi 253.480 milioni di euro, con un aumento del 5,1% rispetto al 2008. Su 16,7 milioni di pensionati infatti (a fronte di 23,8 milioni di assegni da pensione) ce ne sono oltre 7,7 milioni (il 46,5% del totale) che vive con redditi da pensione inferiori a 1.000 euro. Oltre 2,4 milioni contano su meno di 500 euro (prevalentemente donne) mentre 5,3 milioni (3,4 milioni dei quali donne) hanno redditi da pensione tra i 500 e i 1.000 euro. Per gli anziani - ha detto il presidente dell’Istat, Enrico Giovannini - c’è «un rischio povertà soprattutto in alcune regioni d’Italia, non solo povertà economica, ma a rischio di esclusione sociale perchè molti vivono da soli». Secondo il presidente Istat i nuovi poveri sono proprio «gli anziani soli, non autosufficienti, sostenuti dalle famiglie che debbono farsi carico di loro per più tempo». Oltre la metà della spesa (127,8 miliardi pari al 50,7% del totale) si concentra al Nord mentre al Centro si spende il 21,5% del totale (54,1 miliardi) e al Sud il 27,8% (69,9 miliardi). Il reddito pensionistico pro capite italiano nel 2009 era di 15.511 euro l’anno con differenze tra i pensionati del Nord (16.242 euro l’anno in media), del Centro (16.568 euro in media) e del Sud (13.708 euro). La crescita dell’incidenza della spesa rispetto al Pil (dal 15,38% del 2008 al 16,68% del 2009) è legata alla crisi economica e alla caduta del Pil nell’anno ma potrebbe lasciare spazio al Governo per nuovi interventi sulle pensioni nella manovra correttiva che dovrebbe essere varata entro l’estate.