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 2011  giugno 22 Mercoledì calendario

Le conquiste che ci fanno vivere - Il mantenimento delle conquiste del XX secolo rappresenta una sfida per le scienze della salute pubblica, alla prova del calo della mortalità e dallo spettacolare salto dell’ aspettativa di vita alla nascita: tra il 1900 e il 2000 è passata, in Italia, da 42,8 a 79,3, negli Stati Uniti dal 47,3 al 76,8

Le conquiste che ci fanno vivere - Il mantenimento delle conquiste del XX secolo rappresenta una sfida per le scienze della salute pubblica, alla prova del calo della mortalità e dallo spettacolare salto dell’ aspettativa di vita alla nascita: tra il 1900 e il 2000 è passata, in Italia, da 42,8 a 79,3, negli Stati Uniti dal 47,3 al 76,8. Un incremento che non ha precedenti nella storia. All’indomani dell’Unità d’Italia i demografi, che si confrontano per la prima volta con le tavole di mortalità e con i parametri di sopravvivenza della popolazione residente nell’intero territorio nazionale, segnalano che la speranza di vita arrivava a sfiorare a stento i 30 anni; e, introducendo una curiosità storica - tra aride elaborazioni statistiche e lunghe serie di numeri - segnalavano che corrispondeva pressappoco a quella documentata a Roma «17 o 18 secoli prima, essendo stata sotto Alessandro Severo fissata a 30 anni, come consta dalla legge sul censo pubblicata da Domizio Ulpiano, prefetto del pretorio». Conquiste come il calo della mortalità e l’aumento della speranza di vita sono collegate a molti fattori, dall’utilizzo delle vaccinazioni al miglioramento dell’igiene e dell’ alimentazione, agli antibiotici e all’accesso a cure mediche basate su prove scientifiche. Ma, intanto, quali progressi sono ancora possibili, quali nuove sfide sono all’orizzonte e quali nuove successi possono vantare le scienze della sanità pubblica in questo primo decennio del XXI secolo? Risponde a questo interrogativo pur con un’analisi limitata agli Stati Uniti- l’interessante rapporto sulle «Dieci grandi conquiste sanità pubblica 2001-2010», che compare nella pubblicazione settimanale MMWR del Centro per il controllo e la Prevenzione delle malattie, il CDC, come viene comunemente indicato quell’importante organismo. Tra le «candidature» avanzate da un gruppo di scienziati e di esperti, sono stati scelti 10 successi in diversi ambiti: dalle malattie prevenibili con nuovi vaccini alla prevenzione e al controllo delle malattie infettive, alla salute materna e infantile, alla prevenzione del cancro e delle malattie cardiovascolari, alle strategie per limitare l’uso del tabacco, allo sviluppo di metodi rapidi ed efficaci per proteggere le popolazioni da possibili agenti biologici (virus, batteri o tossine), utilizzati intenzionalmente a fini terroristici. In campo, i classici strumenti che hanno consentito di far fronte a malattie e invalidità: l’applicazione dei risultati della ricerca scientifica; l’istituzione di sistemi di sorveglianza delle malattie infettive; la diffusione di linee guida, lo sviluppo di efficaci programmi di salute pubblica. Così i nuovi vaccini (acellulari contro la pertosse per adulti e adolescenti, il rotavirus, il Papilloma virus ecc.) hanno consentito di arrivare a ridurre i casi di malattia e di morte, l’ospedalizzazione e i costi sanitari associati a malattie prevenibili mediante vaccinazione (tra le altre, le infezioni gravi da pneumococco). Importanti i risultati nella lotta alla tubercolosi e all’Aids, mentre i progressi nelle tecniche di laboratorio e nella tecnologia hanno migliorato la capacità di individuare gli alimenti contaminati con rapidità e precisione e prevenire l’ulteriore diffusione. Nel campo della salute materna e infantile si segnalano i successi legati ad una significativa riduzione del numero di bambini nati con difetti del tubo neurale e all’estensione dello «screening» dei neonati per malattie metaboliche e disordini ereditari. Tra le conquiste sono comprese quelle conseguite sul fronte del bioterrorismo, una minaccia relativamente nuova nella storia dell’umanità. Il rafforzamento della rete di laboratori e di sorveglianza epidemiologica, nuovi metodi e test veloci ed efficaci di rilevazione disponibili hanno fatto crescere la capacità di risposta del sistema, colto di sorpresa - dopo l’attacco alle Torri Gemelle, nel 2001 - dall’ episodio di bioterrorismo, verificatosi nell’autunno di quell’anno con il rilascio di spore di Bacillus anthracis, usati come mezzo di offesa nei confronti della popolazione civile.