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 2011  giugno 21 Martedì calendario

CON GOOGLE 250MILA LIBRI ONLINE - È

una piccola parte, ma un significativo inizio. La British Library va su Google con 250mila titoli che saranno digitalizzati e resi accessibili sia attraverso l’archivio della collezione britannica sia attraverso il motore di ricerca californiano. Una frazione dei 150milioni di titoli che affollano le auguste sale della biblioteca forse più celebre al mondo, ma il segno di una direzione precisa che spinge il mondo della cultura verso l’utilizzo della tecnologia più avanzata.

La British Library non è nuova a esperimenti del genere avendo già reso digitali 65 milioni di testi attraverso una partnership con Microsoft che ha dato vita a una application oggi disponibile sull’Ipad, ma è la collaborazione con Google a fare la differenza.

Il motore di ricerca, infatti, da anni ha avviato un controverso progetto di digitalizzazione delle maggiori collezioni al mondo. Non più di un anno fa aveva annunciato l’avvio di un analogo programma per la Bodleian Library di Oxford, gioiello di una serie di biblioteche battute dagli uomini di Google in tutto il mondo. Fino ad ora se ne contano quaranta con un totale di 13 milioni di testi che sono resi disponibili attraverso la ricerca.

Nel caso della British Library si tratterà solo di una selezione di volumi scritti fra la fine del 1700 e il 1870, più precisamente fra la Rivoluzione francese e la fine dello schiavismo, fra cui un pamphlet su Maria Antonietta. Quando il progetto sarà ultimato, per ora è stato solo annunciato, sarà possibile scaricare i testi, ricercare passi specifici o semplicemente leggerli online sia via Google che attraverso il sito del della biblioteca. Google non ha alcuno scopo di lucro diretto, nel senso che non ha un guadagno immediato dall’operazione, ma ovviamente si consolida come collettore di informazioni e documenti.

In Europa il motore di ricerca offre solo testi che non abbiano più alcun copyright, mentre in America ha digitalizzato e messo in rete volumi o parte di essi ancora coperti dai diritti d’autore. Mossa che ha portato a una battaglia legale avviata nel 2005 da autori ed editori che si sentivano raggirati dal gigante del web.

La partnership fra British Library e Google è solo all’inizio se è vero che i curatori della collezione britannica prevedono entro il 2020 di avere la stragrande maggioranza dei propri volumi disponibili online. «Siamo solo all’inizio - ha commentato Lynne Brindley ceo della biblioteca - di un lungo viaggio. È un passo significativo, ma molti altri dovranno seguire».