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 2011  giugno 21 Martedì calendario

IL MIGLIOR EURODEPUTATO È LA VELINA


Questa ragazza è tutta un «iper». Risponde al telefono e quando le diciamo che è la quarta eurodeputata italiana più attiva, squilla: «Sono iper-contenta!». Poi si tinge d’una tonalità istituzionale e afferma: «L’elezione al Parlamento europeo mi ha iper-responsabilizzata». E infatti, le va reso atto, svetta nella classifica stilata dal Circap (Centro interdipartimentale di ricerca sul cambiamento politico) dell’Università di Siena, risultando tra i – pochi – deputati nostrani «iperattivi».
Barbara Matera, nata nel 1981, è stata spedita a Strasburgo dagli elettori del Popolo della libertà nel 2009, cioè quando Veronica Lario, in una delle sue celebri intemerate contro l’ex marito Silvio, coniò l’etichetta di «ciarpame senza pudore», riferendosi alle «candidate veline». Tra loro c’era Barbara, già finalista regionale a Miss Italia, “letteronza” di Mai dire domenica con la Gialappa’s band, valletta a Chiambretti c’è, signorina buonasera in Rai, attrice nella fiction Carabinieri e via comparendo sul piccolo schermo.
Una «soubrette», l’avevano definita con non poco disprezzo, nonostante la laurea in Scienze della formazione. E ancora oggi vengono riprese, dai giornali di sinistra, le parole di Veronica: «Quello che emerge attraverso il paravento delle curve e della bellezza femminile, e che è ancora più grave, è la sfrontatezza e la mancanza di ritegno del potere che offende la credibilità di tutte e questo va contro le donne in genere», disse.
Bene, per il secondo anno consecutivo la Matera rispedisce le accuse al mittente. Nel rapporto Antenna Europarlamentare, realizzato da Stefano Braghiroli per l’ateneo toscano, risulta migliore della maggioranza dei suoi colleghi politici, anche di sinistra. Nel 2010 superò gente come Debora Serracchiani, Rita Borsellino, Sergio Cofferati e Luigi De Magistris. Dodici mesi dopo ripete l’exploit.
INDICE DI ATTIVISMO
Lo studio del Circap funziona così: i ricercatori hanno elaborato un “indice di attivismo” che considera il tasso di presenze in aula, il numero di rapporti, dichiarazioni scritte e mozioni, rapporti emendati, opinioni, discorsi in plenaria e interrogazioni. Quando l’indice è maggiore di 1, il parlamentare denota «iperattivismo» (cioè si dà molto da fare); se invece è inferiore a 1, siamo di fronte a un caso di «ipoattivismo». La Matera totalizza un ottimo 2,02. Meglio di lei hanno fatto solo Oreste Rossi della Lega (primo in graduatoria con 3,05), Mario Mauro del Pdl (secondo, 2,39) e Mara Bizzotto della Lega. Quest’ultima, tuttavia, è favorita dall’aver presentato numerose interrogazioni fotocopia, cioè versioni alternative dello stesso testo.
«Non credo di essere un’eccezione», spiega seria la Matera. «Piuttosto, sono la regola, nel senso che lavoro come tanti colleghi italiani e come quasi tutti gli stranieri. Non sono mai mancata se non per motivi di salute alle commissioni di cui faccio parte, per esempio. Nonostante ciò, cerco comunque di mantenere un legame anche con il mio territorio, girandolo il più possibile. Gli amici mi dicono che ormai vivo negli aeroporti...».
IL PD VERSO IL FONDO
Già, i colleghi italiani. Per trovare un rappresentante del Partito democratico bisogna scendere fino al settimo posto, dove è collocato Paolo De Castro (indice di 1,85). L’unico altro esponente di un partito di sinistra nella top ten è Niccolò Rinaldi dell’Italia dei valori (decimo con 1,73). Tutti gli altri sono eletti nel fronte berlusconian-bossiano.
E infatti il rapporto del Circap spazza via un mucchietto di luoghi comuni che si odono a proposito del centrodestra.
In generale, la situazione degli italiani, soprattutto per le presenze, non è radiosa. Nessuno – guarda come sono furbi – supera la soglia del 50% di assenze, e c’è un motivo: a chi lo fa viene dimezzata l’indennità parlamentare. Quel che risulta, in ogni caso, è che il centrodestra vanta interessanti primati. Innanzitutto quello dell’età: Lega e Pdl hanno i deputati più giovani, con rispettivamente 49 e 51 anni di media. Segue l’Idv con 52 anni, mentre per il Pd siamo a 57. Nel Pdl, poi, c’è la deputata più giovane in assoluto: la ventottenne Lara Comi. Il terzopolo, che dovrebbe rappresentare il rinnovamento della politica, si fa notare per i 63 anni di media degli esponenti, con il record dell’«europensionato» Ciriaco De Mita (Udc) il quale non solo arriva a 83 primavere, ma è pure il politico italiano meno produttivo di tutti (tasso di attivismo di 0,17, preceduto solo da quello di Magdi Cristiano Allam pari a 0,31).
I deputati verdi e azzurri sono i più giovani, e pure i più laboriosi. I più produttivi sono quelli del Carroccio (1,36 di media), mentre quelli del Pdl sono al terzo posto (1,15 di media, meglio dello scorso anno). L’Idv è decisamente cresciuta: dallo 0,77 del 2010 all’1,26 attuale. Il Pd, però, è addirittura peggiorato: dallo 0,8 allo 0,78. E il terzo polo? Vabbé... Un micidiale 0,46 per l’Udc e 0,74 per Futuro e libertà: un mezzo disastro.
DONNE IN AZZURRO
Altro stereotipo eliminato: la presenza femminile. Il Pdl del sultano Silvio che disprezza le donne ne ha fatte eleggere più di tutti gli altri partiti italici: il 32%, mentre il Pd rimedia solo il 23. E c’è poco da fare ironia sul fatto che si tratta di «vergini» pronte a offrirsi al «drago», come teorizzò la signora Lario. «Sono storie vecchie», sbuffa Barbara Matera, «tutte le critiche a noi donne del Pdl – io, Licia Ronzulli e Lara Comi – sono state precoci e sbagliate. Il dato che lei ha citato lo dimostra».
C’è spazio anche per un commento – seppur evasivo – sulla vicenda di Nicole Minetti, l’igienista dentale eletta in Lombardia a colpo sicuro. «Io non sono stata inserita in nessuna lista bloccata», rivendica Barbara, «mi sono conquistata i voti. Dunque le critiche nei miei confronti si sgretolano come un castello di sabbia». Già, roba da essere iper-soddisfatti.

Francesco Borgonovo