Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  giugno 18 Sabato calendario

Presto due assassini si sposeranno nel comune di Bologna. Si tratta di Francesca Brandoli, modenese di trentotto anni, condannata all’ergastolo per aver ucciso il marito; e Luca Zambelli, quarantaduenne di Sassuolo, condannato a diciotto anni per l’assassinio della moglie

Presto due assassini si sposeranno nel comune di Bologna. Si tratta di Francesca Brandoli, modenese di trentotto anni, condannata all’ergastolo per aver ucciso il marito; e Luca Zambelli, quarantaduenne di Sassuolo, condannato a diciotto anni per l’assassinio della moglie. I fatti: l’elettricista Zambelli, residente a Sassuolo, sposato con la barista Stefania Casolari, due figli di dieci e quattordici anni. Spesso e volentieri in lite con la consorte, che infine stanca di tutto aveva chiesto la separazione. Lui, non potendo accettare la decisione, le aveva dato ventuno coltellate, il 15 maggio 2006. Qualche mese dopo, la sera del 30 novembre, a Reggiolo (Reggio Emilia), Francesca Brandoli, sposata con l’imprenditore Christian Cavaletti, due figli piccoli, invaghita del grafico d’origini milanesi Davide Ravelli e forse di lui incinta, aiutata dall’amante spaccò a martellate la testa del marito e poi lo accoltellò (al processo i complici scaricarono uno sull’altro le responsabilità e il loro legame finì con le condanne all’ergastolo). L’amore tra Brandoli e Zambelli è nato nel carcere della Dozza di Bologna, dove sono reclusi entrambi. Si conoscevano da prima che commettessero i delitti e, saputo di essere detenuti nella stessa casa circondariale, hanno cominciato a scriversi lunghe lettere. Dopo tante missive, il primo incontro nella sala colloqui: un appuntamento di un’ora che subito è diventato mensile. Così si sono innamorati. Presto le pubblicazioni saranno affisse al comune di Modena, dove lei è residente. Entro la fine dell’estate, se tutto procederà normalmente, si sposeranno con rito civile nel comune di Bologna. I testimoni saranno i volontari che assistono i condannati nelle attività svolte in carcere. Una volta sposati potranno vedersi al massimo sei volte al mese. Per incontrarsi fuori dal carcere, invece, dovranno ancora aspettare parecchio: lui uscirà fra una dozzina di anni, lei potrà aspirare alla semilibertà solo nel 2031.