Luca Sofri, Il Post 20/6/2011, 20 giugno 2011
«Ma io tendo a cambiare, perché no? A sfumare, a chiarire. Poi nel corso della vita normalmente si smussano gli angoli, si capiscono gli sbagli che si sono fatti
«Ma io tendo a cambiare, perché no? A sfumare, a chiarire. Poi nel corso della vita normalmente si smussano gli angoli, si capiscono gli sbagli che si sono fatti. Con l’andar degli anni c’è una maggiore tendenza, in realtà (almeno così la vedo io), non a indurirsi, ma semmai a intenerirsi. Quindi, a me non sembra di essere quella persona… A volte sono antipatico, nei confronti di un certo mondo, ma che è abbastanza limitato. L’avvocato Agnelli, di cui dopo abbiamo vissuto molte imitazioni, ma l’avvocato Agnelli, quello autentico, aveva dei difetti tipici della grande borghesia italiana (un certo cinismo, un certo distacco dal suo paese): ma era un uomo di grande cultura e di grande intelligenza col quale ho avuto un buon rapporto personale. E una volta lui mi disse una cosa, che io considero un grande onore. Mi disse: “Guardi, lei risulta e risulterà sempre più indigesto all’establishment di questo paese.” E lui se ne intendeva, e lo disse tutto divertito» (Massimo D’Alema a Luca Sofri, Il Post 20/6).