Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  giugno 20 Lunedì calendario

«Ma io tendo a cambiare, perché no? A sfumare, a chiarire. Poi nel corso della vita normalmente si smussano gli angoli, si capiscono gli sbagli che si sono fatti

«Ma io tendo a cambiare, perché no? A sfumare, a chiarire. Poi nel corso della vita normalmente si smussano gli angoli, si capiscono gli sbagli che si sono fatti. Con l’andar degli anni c’è una maggiore tendenza, in realtà (almeno così la vedo io), non a indurirsi, ma semmai a intenerirsi. Quindi, a me non sembra di essere quella persona… A volte sono antipatico, nei confronti di un certo mondo, ma che è abbastanza limitato. L’avvocato Agnelli, di cui dopo abbiamo vissuto molte imitazioni, ma l’avvocato Agnelli, quello autentico, aveva dei difetti tipici della grande borghesia italiana (un certo cinismo, un certo distacco dal suo paese): ma era un uomo di grande cultura e di grande intelligenza col quale ho avuto un buon rapporto personale. E una volta lui mi disse una cosa, che io considero un grande onore. Mi disse: “Guardi, lei risulta e risulterà sempre più indigesto all’establishment di questo paese.” E lui se ne intendeva, e lo disse tutto divertito» (Massimo D’Alema a Luca Sofri, Il Post 20/6).