Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  giugno 20 Lunedì calendario

CARO ESATTORE TI SCRIVO...

Lettera a Equitalia: «Il servizio da voi erogato è ottimo e all’altezza di un paese civile». Troppo gentile, forse? C’è anche chi scrive: «Con piacere mi compiaccio con Voi per la Vs. efficienza e puntualità». E c’è persino chi si concede un po’ di poesia: «Di solito gli angeli appaiono dentro un roseto sopra una distesa marina in cima a un colle... ora anche dietro lo sportello di un ufficio». Bersagliata dalle proteste dei pastori sardi, contestata a Roma in piazza del Popolo, periodicamente accusata dai giornali locali per le cartelle pazze, Equitalia passa al contrattacco. E pubblica sul proprio sito una ventina di lettere di contribuenti contenti. Non di aver pagato, ovviamente, ma del servizio ricevuto. L’operazione simpatia strappa un sorriso, come nel caso del signor C.A.T., che si scusa con un funzionario («mi spiace averLe fatto perdere tempo»). Ma dimostra anche che il rapporto tra il fisco e i cittadini può essere fatto di email cortesi e lettere educate. Realtà? Fantasia? Chiamatelo, se volete, fair play.