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 2011  giugno 20 Lunedì calendario

IL LUPO DA SALOTTO, SOGNO INNATURALE SENZA FUTURO

Mi sono follemente innamorata di lui, lo guardo da due giorni: qualcuno sa cos’è?» Segue foto, uno splendido cane (cane?) dallo sguardo tenebroso, orecchie e muso aguzzi, occhi gialli, mantello color antracite. La donna, che ha lasciato un messaggio in un sito di cinofili, prosegue: «È uno di quegli ibridi americani? Che carattere avrà? Spero che non c’entri troppo col lupo... Da giorni lo guardo a bocca aperta».

C’è anche la fotografia di un cucciolo con gli occhi blu: sarà autentica? Con Photoshop qualsiasi ritocco è possibile, si possono inventare animali degni del «Manuale di zoologia fantastica» di Borges e Guerrero. «A me piacerebbe avesse gli occhi azzurri», scrive un’altra. Gli animali come moda, come transfert. Chi, se non il lupo - essere archetipico per eccellenza, simbolo di libertà e natura selvaggia, fedele al branco e individualista allo stesso tempo – può suscitare brame, fascinazione?

Cane-lupo in salotto, un lupo al guinzaglio. Che libidine. Domestico, ma con il frisson del selvaggio. In tempi insicuri, arroganti, pacchiani, si cercano protesi nell’auto, nel vestito, nel look, nell’animale aggressivo. La moda si concretizza in razze di dubbia provenienza, che vengono dall’Est. Oppure nel finlandese Tamaskan, incrocio fra Siberian Husky, Alaskan Malamute e Pastore tedesco, nel Cane lupo cecoslovacco (pastore tedesco e lupo dei Carpazi), nel Siberian Husky, cane da slitta per eccellenza usato dai nativi americani, nel regale Lupo di Saarloos (un cuoco nel 1923 fece accoppiare un Pastore tedesco con una lupa), animale diffidente, che ti scruta da lontano, perché il patto con i lupi è scritto in lui più profondamente che verso l’uomo; quando ti sceglie, dicono, vorrà dormirti accanto, consumare con te il cibo, ti darà fiducia, camminerà al tuo fianco qualunque cosa succeda.

Animali splendidi, sia chiaro, proprio quello che non troviamo negli uomini (e nelle donne), che proiettiamo in una natura irreale, utopica. L’amico cane, quello che da millenni ci vive accanto, quello di Omero, che fa riconoscere Ulisse soltanto dal cane Argo.

«Spero che il Cane Lupo di Saarloos non diventi mai il capriccio di uomini inesperti e sempliciotti – scrive qualcuno - che non diventi mai la cornucopiadi allevatori senza scrupoli, che rimanga una razza protetta e controllata (come è nei Paesi fuori dei confini italiani), che l’avidità e la superficialità di molti Italiani, allevatori e semplici privati, non ne faccia scempio come è stato per il cane lupo cecoslovacco».

Un altro, ancorato al buon senso: «Cerco un cane, mi dispiacerebbe però se avesse anche gli istinti del lupo, non tanto per i problemi che potrebbe creare, ma piuttosto per la sofferenza sua nel dover stare represso e rinchiuso a dover svolgere le funzioni più o meno di cane».

L’antidoto, anche nei forum, esiste: «Penso che questa moda statunitense di ibridare cane e lupo sia disdicevole. Il lupo deve restare nella foresta e libero. Il cane deve stare accanto all’uomo. Volere un lupo da salotto è un capriccio egoistico. Esistono tante belle razze lupiche che possono dare l’emozione di vivere la cinofilia in modo molto naturale, selvaggio atavico. Cane lupo cecoslovacco, Saarlos ma anche Malamute, Husky, Groenlandese, Jamtound e naturalmente Laika non fanno mancare nulla a chi cerca emozioni forti. Gli ibridi li reputo accettabili come primo passo verso una sanificazione di alcune razze».

La conclusione più saggia, parrebbe. Forse per trovare una belva da addomesticare (ammesso che sia possibile), da rendere alleata, basta semplicemente guardare in se stessi.