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 2011  giugno 20 Lunedì calendario

DA LONDRA A ROMA, APPESI A UN FILO PER LIBERARCI DAL TRAFFICO

Volare sulle città, in velocità e silenzio. Legati a un filo. Ignorando felicemente dall´alto ingorghi stradali e rumori del traffico. Superando senza timori semafori e cortei di protesta, accorciando percorsi tortuosi, «saltando» quartieri, colline e fiumi. Tranquillamente e comodamente sospesi, a quaranta metri da terra, sbirciando dentro alle vetrate degli uffici che sfilano accanto lungo il tragitto. O scrutando le onde del mare dalla funivia che vola sullo Stretto di Messina.
Teleferiche tra i grattacieli, funivie urbane a collegare spicchi di città, è questa la nuova ricetta di architetti e ingegneri che raccoglie sempre più adesioni per risolvere problemi di traffico e spostamento nelle metropoli assediate dalle auto. Così si va dalla cabinovia che a New York porta i pendolari dall´isola di Roosvelt a Manhattan, a quella di Medellin, in Colombia, fino a quelle di Coblenza, Madrid e Saragoza in Spagna, passando per la funivia che guarda la baia di Singapore e ad altre in Algeria e Hong Kong.
E nel prossimo futuro si raddoppia. Londra per le Olimpiadi del 2012 costruirà una teleferica che collegherà due centri sportivi sui lati opposti del Tamigi. Berlino sta pensando di unire con una funivia orizzontale di 4 chilometri, alta 35 metri, quartieri vecchi e nuovi della città, per un costo tra i 15 e i 18 milioni di euro. La struttura potrà trasportare duemila passeggeri all´ora per direzione.
Anche in Italia, dove a Bolzano cento anni fa fu creata la prima funivia cittadina, le proposte non mancano. A Roma è in stand by il progetto da 22 milioni di euro - approvato dalla giunta Veltroni, confermato da quella Alemanno e già finanziato con 10 milioni dall´Unione europea - per unire il quartiere della Magliana con l´Eur sorvolando in due minuti il Tevere e portando i passeggeri direttamente alla stazione della metropolitana. Altre città, però, si muovono. A Verona, un gruppo di imprenditori ha proposto al Comune una funivia che colleghi aeroporto e stadio (40 milioni di euro per otto piloni). A Rimini, c´è chi vorrebbe scavalcare con una teleferica il raccordo autostradale, in Sicilia si prospettano soluzione alternative all´auto per Catania, Ragusa e Modica, oltre a un filo di acciaio che unisca il continente e la Sicilia.
«Le funivie sono ecologiche, visto che usano energia elettrica, ed economiche» spiega Stefano Panunzi, docente di Progettazione urbana. «Hanno costi ben più bassi di una metropolitana, perché non c´è bisogno di espropriare terreni, e un minor impatto sull´ambiente, visto che basta qualche pilone ogni svariate centinaia di metri. Sono strutture alte poco più di 4 metri rispetto ai palazzi». Nel 2003, Panunzi ha coordinato studi esplorativi alla facoltà di Architettura della Sapienza e elaborato un progetto di funivie aeree per tutta Roma. Da quella tra la Magliana e l´Eur a un´altra che vede il quartiere del Corviale collegato via funi con metropolitane e ferrovie.
Panunzi è un convinto fautore delle strade del cielo, «soprattutto quando le funivie collegano poli di flusso, come ad esempio una stazione metro e un quartiere assediato dal traffico. In questo modo servono a evitare gli ingorghi». Avverte però: «Nessun mezzo di trasporto funziona bene da solo: la cosa fondamentale è che i vari sistemi (metro, funivie, parcheggi) siano collegati tra loro». Altrimenti, aggiunge Stefano Garano, urbanista della facoltà di Architettura a Roma, per spostare grandi masse di persone conviene la metropolitana, che ne trasporta anche 80 mila l´ora, come quella di Parigi, contro le 7-12 mila trasportate dai tram e le 6-7 mila di una funivia.
Dunque, sempre più strade nel cielo dal nord al sud dello stivale? Sì, almeno nelle intenzioni di chi, come Maurizio Spina dell´università di Catania, ha elaborato diversi progetti di funivie urbane nell´isola: da Ragusa a Modica, fino a un complesso studio per l´aerea metropolitana di Catania che dal comune di Trecastagni porta in funicolare fino all´aeroporto, nel capoluogo, attraversando la città e sorvolando il porto in prossimità della stazione ferroviaria. Spina sogna anche di unire Calabria e Sicilia con un filo. D´acciaio. «Basterebbero un pilone per lato a terra. Quarantaquattro cabine sarebbero capaci di trasportare in sei minuti seimila persona all´ora. Il costo? Quattro milioni di euro». Attraversando il mare dall´alto senza disturbare il sonno di Scilla e Cariddi.