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 2011  giugno 20 Lunedì calendario

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI —

Che fine ha fatto il sogno nell’aviazione civile? Scomparso, fatto svanire dai voli low-cost a breve raggio e, sulle tratte intercontinentali, da un elefante dei cieli come l’A380, che vanta molti meriti ma non certo l’eleganza. Per ridare un po’ di fascino a un settore in pieno recupero economico dopo il lontano trauma dell’ 11 settembre, il gigante europeo Eads presenta oggi al salone aereonautico di Bourget il fantastico Zehst (Zero Emission Hypersonic Transportation), un velivolo a energia pulita che ha l’ambizione di diventare il Concorde degli anni Duemila: 100 passeggeri, raggio d’azione di 10 mila chilometri e velocità di crociera Mach 4 (4800 chilometri all’ora) per collegare Parigi in Tokio in due ore e mezza (oggi ce ne vogliono 11,5) e Parigi e New York in un’ora e mezza (oggi 7,45). «Non è un semplice progetto — dice il dirigente di Eads Jean Botti —, ci lavoriamo da 5 anni in collaborazione con i giapponesi. Lo presentiamo finalmente a Parigi perché siam o s i c u r i d e l l a s u a realizzabilità tecnica e soprattutto economica» . Un viaggio in Zehst costerà al passeggero più o meno quanto un biglietto del Concorde — circa 8.000 euro andata e ritorno per New York — ma non consumerà le enormi quantità di kerosene necessarie al predecessore, e vanterà un non meglio precisato sistema per addomesticare il rumore. L’aspetto dello Zehst ricorda quello del Concorde, a cominciare dall’ala a delta — «sono le costrizioni dell’aerodinamica» , si giustifica Botti —, ma tutto il resto è completamente diverso. Il decollo avverrà grazie a turboreattori alimentati con biocarburanti ricavati dalle alghe. L’ascensione fino a 32 chilometri sopra il livello del mare (gli aerei attuali arrivano a 11 km, il Concorde a 18) continuerà grazie a tre razzi a idrogeno e ossigeno, mentre il volo di crociera, poco sopra l’atmosfera terrestre, sarà garantito da altri due reattori. Gli ingegneri si dicono certi di garantire ai passeggeri sollecitazioni non superiori a 1,2g in modo da evitare loro l’addestramento pre-volo. Zehst è il primo progetto operativo di aereo iper-sonico dopo l’ultimo volo del Concorde, il 26 novembre 2003. Solo che la tabella di marcia è piuttosto dilatata. Si comincia oggi al Bourget, alla presenza del presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy, con un modellino in scala, lungo quattro metri invece degli 80 reali. Nel 2020 il volo di prova del prototipo senza pilota. Nel 2030 il primo collaudo dell’aereo con uomini a bordo. L’inizio del servizio commerciale è previsto infine per il 2050. Tra quarant’anni. Ma ha senso investire risorse su tecnologie legate all’attuale sapere scientifico, per poi applicarle tra quarant’anni? Un progettista che cominci a lavorare su un aereo ipersonico nel 2045 probabilmente potrà contare su strumenti tali da fargli realizzare, in cinque anni, un velivolo più avanzato del pur affascinante Zehst concepito nel lontano 2011. Quarant’anni sono quel che si potrebbe definire «lungo termine» , e come notoriamente scrisse Keynes nel lungo termine saremo tutti morti. O avremo perfezionato il teletrasporto, che il 18 aprile scorso ha fatto un grande passo in avanti (particelle trasferite senza perdita di informazioni) grazie al lavoro delle università di Tokio e Canberra pubblicato su Science. Nonostante la videoconferenza che secondo alcune previsioni avrebbe limitato gli spostamenti fisici delle persone, l’industria aereonautica è in piena esplosione, come dimostra l’ordine record di 200 Airbus (per un valore di 17 miliardi di dollari) che verrà finalizzato al salone dalla compagnia malese Air Asia. Resta la questione del sogno, come si diceva: chi è perplesso dallo Zehst può scegliere «Pan Am» , la nuova serie tv sull’epoca gloriosa e esteticamente insuperata del volo civile, con Christina Ricci nei panni di una perfetta hostess del 1963. In onda dopo l’estate, molto prima del 2050. Stefano Montefiori