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 2011  giugno 19 Domenica calendario

MILANO—

Ma cosa se ne fa Radio Padania di un impianto di ripetizione nel comune di Morcone, provincia di Benevento? O di un altro sulla cima del Colle Tora, nel Lazio? Li vende e ci fa cassa. Il mercato delle frequenze e delle antenne assume a volte accelerazioni improvvise e sfocia in patti tra emittenti. L’ultimo agreement in ordine di tempo è stato sottoscritto tra l’antenna del Carroccio e Monradio, società della galassia Mondadori proprietaria di Radio 101 e dunque parte integrante dell’impero mediatico di Silvio Berlusconi. La compravendita tra le due protagoniste dell’etere è stata raccontata dal sito Linkiesta, che ieri annunciava addirittura «Mondadori vuole comprarsi Radio Padania» . In realtà le cose stanno in maniera differente. L’autorità antitrust ha dato il via libera a un passaggio di mano di una serie di impianti di trasmissione sparsi in giro per l’Italia. L’emittente di via Bellerio cede a Monradio le frequenze (e relativi impianti) in sei località: Bassano del Grappa (Vicenza), Gargnano (Brescia), Morcone (Benevento), Premolo (Bergamo), Colle Tora (Roma) e Torcegno (Trento); in cambio riceve l’impianto di Monte Pascolet nel Bellunese. Un accordo che vincola ancor di più gli interessi di Bossi e quelli del Cavaliere? Non proprio, in realtà questo tipo di scambio è assai meno infrequente. La legge italiana impedisce alle emittenti private di accendere nuovi segnali sul territorio nazionale; possono però acquistare frequenze da altre stazioni. Unica deroga era stata concessa alle cosiddette «radio comunitarie» , portavoce di partiti o movimenti. Che in Italia si riducono a due soggetti, Radio Maria e appunto Radio Padania. Queste ultime hanno occupato l’etere un po’ in tutta Italia ma come nel caso della Lega finiscono per cedere quelle non ritenute strategiche. L’operazione con la berlusconiana Monradio, così come altre nel recente passato, si è dunque tradotta con un buon afflusso di euro per le casse di via Bellerio. Claudio Del Frate