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 2011  giugno 09 Giovedì calendario

Romain Gary, nato nel 1914 a Vilnius, emigrato a Nizza, dove arrivò tredicenne con la madre ebrea, aviere ed eroe della Seconda guerra mondiale, brillante diplomatico, marito della diva Jean Seberg, giornalista, sceneggiatore, regista e scrittore

Romain Gary, nato nel 1914 a Vilnius, emigrato a Nizza, dove arrivò tredicenne con la madre ebrea, aviere ed eroe della Seconda guerra mondiale, brillante diplomatico, marito della diva Jean Seberg, giornalista, sceneggiatore, regista e scrittore. Esce in italiano, pubblicata da Neri Pozza, un’autobiografia scritta nel 1974 (La notte sarà calma). Sempre affascinato dalle donne, racconta di quei giorni in cui, dopo un incarico diplomatico a Berna e prima di passare al nuovo incarico alle Nazioni Unite a New York, si riposa qualche giorno all’Hôtel des Théâtres a Parigi, frequentato all’epoca dalle indossatrici più belle del mondo. «L’hotel aveva un ascensore minuscolo e quando ti capitava la fortuna di prenderlo con una di queste dee, salivi in paradiso. Sfortunatamente in albergo c’era anche il famoso marchese di Portago (che tempo dopo è morto nella Ventiquattr’ore di Le Mans). Aveva delle macchine pazzesche e io non avevo che l’ascensore… Nelle camere succedevano cose meravigliose, che osavo appena immaginare, per moralità e mancanza di esperienza. Avevo diritto solo a qualche occhiata, quando talvolta una di queste creature extraterrestri sbagliava camera. La porta si apriva, lei appariva, bisognava fare in fretta, solo con il naso, fiutare qualche soffio di paradiso e poi la porta si richiudeva.». Desiderava fare l’amore con tutte le donne di bell’aspetto che incontrava: «Fin dall’infanzia sono stato circondato dalla dolcezza, e questo fa sì che abbia un costante bisogno di femminilità… È vero, si tratta di una cosa che mi ha giocato qualche scherzo, perché, insomma, le donne sono ovunque, e allora, alle volte, c’è di che perdere la testa». Eppure non voleva essere considerato un seduttore: «Un “donnaiolo” è merda, un poveraccio spaventoso, misogino per giunta, perché non puoi amare le donne e renderle merce. Il vero “grande amatore” è il signore che fa l’amore con la stessa donna tutti i giorni per trent’anni. Mentre è evidente che Don Giovanni è stato il primo grande consumatore, accompagnato dalle prime grandi campagne pubblicitarie». Gary continuava ad amare le sue donne anche dopo la fine delle varie relazioni. Come la volta che scoprì la malattia di una sua ex, amata trent’anni prima, ricoverata in un’ospedale di Bruxelles: prese un aereo da Los Angeles, ma tornò indietro senza incontrarla. «Era come rubare il nostro passato. Ci teneva a rimanere bella, ne sono certo. Così non sono andato a trovarla. Ed è rimasta bella. La più bella».