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 2011  giugno 18 Sabato calendario

Se vi è mai capitato di fare tutto un volo nella cabina del pilota di un aereo di linea (vita vissuta: vi possono offrire questa opportunità quando la tratta è «overbooked», cioè se la compagnia ha venduto più biglietti dei sedili disponibili), vi sarete accorti che l’esperienza del viaggio è resa completamente diversa dalla visuale panoramica

Se vi è mai capitato di fare tutto un volo nella cabina del pilota di un aereo di linea (vita vissuta: vi possono offrire questa opportunità quando la tratta è «overbooked», cioè se la compagnia ha venduto più biglietti dei sedili disponibili), vi sarete accorti che l’esperienza del viaggio è resa completamente diversa dalla visuale panoramica. Ora provate a immaginare di salire su un grande aereo con la carlinga trasparente che vi permette di guardare il cielo, le nuvole, le stelle, la terra e il mare in tutte le direzioni: sarebbe un grande spettacolo, vero? Magari a qualche passeggero, fra i più impressionabili, darebbe un’emozione un po’ troppo forte vedere i fulmini che scoccano tutt’intorno, ma i più ci prenderebbero gusto. Un buon compromesso potrebbe essere la trasparenza prevista solo in certe sezioni specifiche dell’aereo, destinate allo svago o ai passeggeri disposti a pagare un extra per sedersi dove si vede qualcosa di più elettrizzante. Bene, questa è la promessa che fa il costruttore aeronautico pan-europeo Airbus nella prospettiva del 2050: un jet di linea con una carlinga «intelligente», capace fra la altre cose di orientare le molecole in modo da rendere l’aereo, a comando, trasparente oppure opaco ai raggi luminosi. Una prestazione del genere è resa possibile dalle nanotecnologie, cioè dal controllo della struttura fine della materia al livello dei nanometri (milionesimi di millimetro); i costruttori di auto stanno già sviluppando questo meccanismo per avere, in futuro, carrozzerie che cambiano colore quando si gira una manopola (l’effetto si ottiene variando l’orientamento delle molecole e l’angolo con cui riflettono la luce) ma adesso Airbus prova a spingere le frontiere anche più in là. L’idea di base è rendere l’esperienza del volo più a contatto con la natura possibile; Charles Champion, che di Airbus è vicepresidente responsabile della sezione Engineering, dice che «il tragitto in aereo ne risulterà arricchito in quanto viaggio di scoperta». Sorvolare gli oceani e i continenti vedendoli così bene ce li farà sentire più «nostri» (anche i fulmini). La futuribile «Concept Cabin» di Airbus verrà presentata fra pochi giorni al salone internazionale dell’aerospazio a Le Bourget (Parigi) e promette molte altre prestazioni high tech. Per esempio, la superficie interna della carlinga sarà studiata per assorbire e rilasciare il calore e l’umidità in modo da mantenere i parametri a livello ottimale, senza bisogno di buttare in cabina getti di aria condizionata. Inoltre le pareti e i sedili saranno autopulenti, cioè fatti in modo che la polvere non li impregni e possa essere tolta con estrema facilità, secondo una tecnica che già oggi comincia a essere usata ma nel 2050 sarà infinitamente più sofisticata. Airbus prepara anche delle poltrone a loro volta «intelligenti» (aggettivo abusato, ma di fronte a certe prestazioni non peregrino) che si adattano alla conformazione fisica delle persone. Però a questo riguardo bisogna mettere le mani avanti: l’offerta tecnologica dei costruttori tipo Airbus o Boeing è una cosa, ma quello che poi saranno in grado di proporre davvero ai clienti le compagnie aree tipo Alitalia, Air France, Lufthansa eccetera, compatibilmente con la loro politica dei prezzi, è tutta un’altra faccenda. Anche adesso, senza bisogno di aspettare chissà quali invenzioni fantascientifiche, potremmo viaggiare tutti molto meglio in aereo se le compagnie vendessero biglietti di classe business a prezzi stracciati, ma di fatto viviamo in un mondo in cui succede tutt’altro, con le compagnie che riducono selvaggiamente la dimensione media dei sedili, e anzi la Ryanair vorrebbe mettere sugli aerei persino dei posti in piedi, coi passeggeri attaccati alle maniglie, tipo autobus, pur di tagliare i prezzi dei biglietti, il grande feticcio universale. È verosimile che nel 2050 sugli aerei di linea si trovino dei fantastici sedili iperanatomici, ma anche molti altri scomodi, stretti e rigidi; però tutti quanti, sia chiaro, dentro a una carlinga trasparente.