Il Sole 24 Ore 17/6/2011, 17 giugno 2011
PAROLA CHIAVE - BAATH
Baath, "resurrezione" in arabo. È il nome del partito che prese il potere in Siria circa 50 anni fa, e in seguito in Iraq, governando in stato d’emergenza e mettendo al bando ogni forma di opposizione. Alle spalle, una sintesi tra nazionalismo e socialismo arabo: i fondatori del partito furono due siriani, il cristiano greco ortodosso Michel Aflaq e il musulmano sunnita Salah al-Din al-Bitar, che alla Sorbona posero le basi per un’ideologia esclusivamente araba. Lo slogan era «unità, libertà, socialismo», l’obiettivo costruire lo Stato post-coloniale e l’unione tra i Paesi arabi. Il Baath aprì la strada alle classi più umili e alle minoranze musulmane eterodosse, come gli alauiti e i drusi. Ma in Siria, come poi in Iraq, furono i militari a insediare il Baath: con il colpo di Stato dell’8 marzo 1963. Da allora Baath in Siria significa il dominio della minoranza alauita degli Assad sulla maggioranza musulmana sunnita e sulla maggior parte dell’economia. Baath significa corruzione, crisi economica e aumento del costo della vita. Il termine alauiti significa invece seguaci di Ali, il cognato e cugino del profeta Maometto e padre del giovane Hussein, l’uomo venerato dagli sciiti e ucciso nella battaglia di Kerbala.