Francesco Olivo, Leggo 17/6/2011, 17 giugno 2011
LO ZOO SPAZIALE
Stavolta le reazioni non arriveranno dalle Nazioni Unite, dagli Stati Uniti, né da Israele. Saranno gli animalisti a indignarsi. Per i suoi ambiziosi programmi spaziali l’Iran ha scelto un astronauta a basso salario e di sicuro affidamento: una scimmia. Un animale verrà spedito in orbita a bordo del missile Kavoshghar-5. Il lancio avverrà fra luglio e agosto, l’annuncio è arrivato da Hamid Fazeli, responsabile dell’organizzazione spaziale iraniana, che alla tv di stato «Secondo il piano, il missile Kavoshghar-5 sarà inviato durante il mese di Mordad (23 luglio - 22 agosto) con una capsula di 285 chili ed una scimmia a bordo, ad un’altezza di 120 chilometri».
E’ l’ultima trovata di Ahmadinejad, un presidente che pur non distinguendosi per stile democratico, ha se non altro il gusto di stupire. La scelta del bestione astronauta sembra una di quelle provocazioni, stavolta più innocente di molte altre, per il quale tiranno di Therhan passerà alla storia. Anche in tema di animali astronauti l’annuncio di ieri non è una novità, nel febbraio 2010 furono lanciati nello spazio un ratto, una tartaruga e persino alcuni vermi. Insomma una versione zoofila del piano spaziale sovietico, che per primo aveva utilizzato gli animali come cavie nella coquista dello spazio.
E lo scorso febbraio il presidente aveva annunciato un programma di lancio di 12 satelliti entro il 2012. L’obiettivo è quello di inviare un uomo nello spazio entro il 2020. Fa meno paura dei reattori nucleari, ma queste bestie lanciate (senza permesso) che male hanno fatto per finire in un’astronave?