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 2011  giugno 17 Venerdì calendario

Il matrimonio ceco di Gigi “Più emozionato del previsto” - Le modelle ceche ci saranno rimaste male: nessun calciatore al matrimonio di Gigi Buffon e Alena Seredova, che si sono sposati ieri a Vyseharad, la collina di Praga

Il matrimonio ceco di Gigi “Più emozionato del previsto” - Le modelle ceche ci saranno rimaste male: nessun calciatore al matrimonio di Gigi Buffon e Alena Seredova, che si sono sposati ieri a Vyseharad, la collina di Praga. Sette bodyguard davanti all’ingresso della chiesa dei Santi Pietro e Paolo, tutta cosparsa di fiori bianchi, e due signore dell’organizzazione, in abito da gran sera e ballerine tattiche, affannate in continui andirivieni. Se la prendono con chi, dall’altro lato del walkie-talkie, dà le risposte sbagliate. I preparativi hanno l’aria minacciosa, a un’ora e mezzo dalla cerimonia il più massiccio dei buttafuori attacca al portone il cartello «chiuso» e inizia a smistare turisti e curiosi, ma in realtà appena arriva la famiglia dello sposo l’atmosfera si distende. Praga non ci vuole credere, i presenti hanno il taccuino per gli autografi e la digitale in allarme, eppure sono nozze tranquille, rilassate. Un paio di limousine in più e qualche volto locale che ogni tanto bazzica in tv. La stellina Karolina Bosakova, abito lungo fiorato e scollatura impero, l’amica di Alena, Pavla Hrbkova, in miniabito marrone e scialle, il produttore Oldrich Lichtenberg, unico senza giacca, e il chirurgo plastico Jan Mestak, quasi una divinità da queste parti. Il bel mondo della Repubblica Ceca finisce qui, non c’è neanche Pavel Nedved, che pure è in vacanza non lontano dalla città. Questa è la cerimonia privata, la festona in stile showbiz si farà, ma questa è famiglia e i Buffon ci tengono a dare alle nozze il marchio della semplicità. Arrivano insieme, eleganti, con i passeggini e i discorsi leggeri: «Lo sposo è teso?», «Quando Gigi non parla vuol dire che è agitato». Lo sposo scende da una Bentley dorata con il tight addosso e i capelli impomatati, si fa guidare tra la sicurezza e si siede in mezzo ai parenti. Brindisi prima di entrare in chiesa mentre la sposa esce dall’hotel Kempinski e sale sulla Rolls Royce bianca. Le due signore controllano l’orario che hanno in mano angosciate, sono preoccupate per lo sciopero e le manifestazioni che hanno paralizzato la città. Hanno calcolato un percorso sicuro, ma dal modo in cui fissano l’orologio non sembra siano troppo convinte. La mescolanza non funziona, cechi da una parte e italiani (la maggioranza) da un’altra, una sessantina di persone che non interagiscono. Giusto qualche sorriso, però le più contente all’improvviso sono le due cerimoniere. In un colpo solo i problemi più grossi sono svaniti: Alena Seredova è a cinque minuti di distanza e la sorella Eliska non è vestita di bianco come tutti temevano. Sfoggia un abito a balze tra il verde e il blu ed è l’unica che prova a fare da ponte tra le due ali di ospiti. Il corteo si muove verso la navata, Buffon a braccetto della mamma e unico attimo di panico: Alena è più che puntuale ma è vicina alle lacrime e gesticola dentro l’auto di lusso. «Non qui», ma non esiste un altro posto dove scendere e le tocca affrontare la calca di fotografi. Un buco nel piano dell’austera sicurezza. Non c’è spazio, lei apre il ventaglio e sembra più cercare un varco che l’aria, l’aiutano a sgusciare nella strettoia e l’unico danno è lo strascico calpestato. Cerimonia in ceco con rari sprazzi in italiano e qualche lacrima della sposa. Voti in doppia lingua: lui dice «sì», lei «ano» e il rituale è sistemato. Un solo strappo, Robbie Williams invece della marcia nuziale e un lancio del riso molto composto. Il programma prevede un gran finale con volo di colombe bianche. Imbarazzo generale perché i neo sposi non sono molto a loro agio e per sdrammatizzare qualcuno dal gruppo ironizza «Simboli di pace invece la pace è finita caro Gigi». Lui alza le spalle, sei anni di vita insieme, due figli, scelte in comune (anche economiche), ormai da tempo non c’è motivo di preoccuparsi. Eppure Buffon non parla, lei è ormai serena, saluta dalla macchina e scherza mentre lui si muove contratto, fatica a trovare la maniglia della Rolls. È quasi tramortito: «Più emozionato del previsto», dice prima di riuscire finalmente a trovare una posizione comoda. Gli invitati tornano al Kempiski per il party serale, stessa gente e stessa atmosfera, quella distesa e intima che piace a Buffon. Qualcuno avverta le spaesate modelle ceche: tranquille, domenica al Twiga c’è la festa mondana e lì sì che ci sono i calciatori.