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 2011  giugno 23 Giovedì calendario

CASE, TIPOGRAFIE, SITI WEB IL TESORO DI BISIGNANI DIETRO LE SOCIETÀ-SCHERMO - ROMA

Luigi Bisignani, milanese residente nel migliore centro storico di Roma, 58 anni a ottobre, è un uomo ricco. Lo è diventato ai tempi del crack Ferruzzi, quando attorno alla sua figura si materializzò la più grande tangente del mondo: "Enimont". «Credo che i Ferruzzi nel 1991 mi liquidarono tre o quattro miliardi di lire di buonuscita. A mio avviso me li diedero per l´attività svolta in azienda, tuttavia sono stati oggetto di un processo che mi ha visto condannato per appropriazione indebita». Le tasse sulla buonuscita? «Non ricordo se le pagai».
I BUSINESS
Lungo le 15 mila pagine dell´inchiesta P4 la figura economico-affaristico-giudiziaria di "Gigi" Bisignani si dipana in maniera chiara. Giornalista dell´Ansa radiato dall´Ordine, ex tessera P2 numero 203, figlio di un dirigente della Pirelli e fratello del direttore generale Iata (l´Associazione internazionale del trasporto aereo), due figli, di cui uno manager Ferrari, «Bisignani è un uomo condannato in via definitiva a due anni e mezzo per l´inchiesta Enimont e condannato per reati di truffa, finanziamento illecito ai partiti e tributari». Lo si legge nei rapporti della Guardia di Finanza. «Nella sua privata attività imprenditoriale, che è sempre corsa parallela a quella di consigliere politico (il ministro Stammati, il presidente del Consiglio Andreotti, il sottosegretario Letta) e industriale (Ferruzzi-Gardini e poi, rivelano le nuove carte, Montezemolo, Moretti, Scaroni, Cattaneo), Bisignani ha saputo far fruttare le sue conoscenze pubbliche. È diventato procuratore a 12 mila euro il mese di una società tipografica, la Ilte di Moncalieri. Il consigliere Alessandro Bondanini al pm John Woodcock ha rivelato: «Quel lavoro glielo diede lo stampatore Vittorio Farina durante l´inchiesta Enimont». Bisignani ha acquisito poi il 35 per cento (903 mila euro) della Italian Brakes di Palma Campania, società di produzione di impianti frenanti che entrerà in rotta di collisione con Trenitalia. «Ho investito in Italian Brakes parte della buonuscita Ferruzzi», ha detto nell´interrogatorio dello scorso 28 marzo. Dal 2002 al 2007 è stato amministratore di immobiliari (Spinoffer Real Estate ancora con Farina e la Farci&Co), procuratore di stamperie innovative (Print on demand solutions), consigliere in aziende di intrattenimento (Tomorrowland) e informatiche (Dnsee content, produttori di siti internet).
MATTONE E PARADISI FISCALI
La casa-ufficio di Piazza Mignanelli 3, tra Spagna e Trinità dei Monti, a fianco della Maison Valentino, «è nella disponibilità della Ilte spa», di cui Bisignani è consulente. L´uomo si muove con due telefonini e almeno quattro Sim intestate alla società Ilte (una) o a conoscenti (tre): tutte acquistate da un "dealer" napoletano e intercettate dagli investigatori napoletani. Da tempo Bisignani ha preso confidenza con banche estere. «Ricordo di aver avuto un conto in Svizzera, sulla Bruxelles & Lambert, nego di averne mai avuto sulla Arner Bank delle Bahamas», ha detto a verbale. L´amministratore delegato della Rotosud, Alessandro Bondanini, collega di Stefania Tucci, lei intermediatrice finanziaria e fidanzata di Bisignani, ha raccontato a Woodcock: «La Tucci, per consentire un acquisto immobiliare, nel 2001 consigliò a Bisignani di far rientrare 4 milioni di euro attraverso il primo scudo fiscale Tremonti e di costituire una società ad hoc di diritto belga, la Codepamo». Attraverso la società schermo, tra il 2001 e il 2006 Bisignani perfezionò l´acquisto di quattro appartamenti nella buona periferia romana, via Trionfale 6780, costruendo attorno ai beni cinque società fittizie per nasconderli. Ha spiegato tutto lo stesso Bisignani: «Questi quattro immobili, che si vanno ad aggiungere alla casa della mia famiglia in via Trionfale 6751 e alla tenuta di Ansedonia (casale con azienda agricola annessa, si legge), li acquistai nel 1991 senza che il rogito venisse perfezionato perché nel frattempo ci fu la vicenda Enimont. Utilizzai, in parte, un miliardo e mezzo di lire che la famiglia Ferruzzi mi aveva versato in Cct. Nel ‘91 diedi un anticipo al venditore Simone Salini e nel ´96, chiusi i processi, versai il saldo accollandomi il mutuo acceso dal venditore. Ho pagato io, poi, le rate». Bisignani ha confermato lo scudo fiscale del 2001, ma ha retrodatato al 1996 l´inizio dei cambi societari necessari per "proteggere" le proprietà di un uomo con precedenti in giudicato: «Dall´estero, devo dire, ho fatto rientrare solo tre miliardi di lire».
LE PLUSVALENZE
Un altro socio di peso, che Bisignani riuscirà a portare alla presidenza dell´Istituto poligrafico e zecca dello Stato, è Roberto Mazzei, già vicepresidente della stamperia Ilte. Con Mazzei e con Micheli (il finanziere Francesco, ex Fastweb), Bisignani comprerà quote della società "Gioco digitale" di Carlo Gualandri (portale Virgilio) per rivenderle dopo un anno e mezzo. «Volevamo fare una speculazione, ho guadagnato tra i 400 e i 500 mila euro». Rivela l´amico Bondanini: «Meglio che Bisignani non faccia speculazioni, di finanza non ha mai capito niente».