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 2011  giugno 22 Mercoledì calendario

Alberto di Monaco ha incontrato Charlene Wittstock nel 2000, a Monaco, al trofeo “Mare Nostrum”

Alberto di Monaco ha incontrato Charlene Wittstock nel 2000, a Monaco, al trofeo “Mare Nostrum”. In quell’occasione, mettendole una medaglia d’oro al collo, ne rimane affascinato. La sera stessa la invita a cena: lei chiede al suo allenatore il permesso di uscire e a un’amica un consiglio su cosa indossare. «Facemmo una passeggiata e una veloce visita al Palazzo», ricorda. «Avevo 22 anni, vivevo concentrata sulla mia carriera e non pensavo a una relazione, però provai una sensazione di predestinazione: era il mio uomo ideale». Nella prima fase della loro relazione (a distanza: lei si è trasferita nel Principato anni dopo) tengono tutto segreto. Entrambi si sentono liberi di frequentare altre persone. Charlene solo sportivi: tre nuotatori, Lars Frölander, Robin Francis e Massimiliano Rosolino, e un rugbysta, Andre Snyman. Ci vogliono sei anni perché il principe e la Wittstock ufficializzino il loro amore con un’apparizione pubblica, cosa che avviene alle Olimpiadi invernali di Torino del 2006. Altri quattro anni prima che Alberto le chieda la mano. Così, tra alti e bassi, voci di nozze imminenti, di addii improvvisi e addirittura di gravidanze, il prossimo 1° luglio, giorno del matrimonio civile, saranno passati ben 11 anni dal loro primo incontro. L’anno scorso, nell’annunciare il fidanzamento, l’ufficio stampa di Palazzo ha scritto di lei: «Prima di arrivare a Monaco, Mademoiselle Charlene Lynette Wittstock è stata educatrice per bambini». Tutto qui. […] le origini. Nata a Bulawayo, ex Rhodesia, attuale Zimbabwe, a 11 anni Charlene si è trasferita in Sudafrica, tra Benoni, Pretoria e Durban. Nelle sue vene scorre un mix di sangue sudafricano (quello della nonna materna), tedesco (quello degli avi del padre Michael Kenneth Wittstock) e inglese (quello della nonna paterna e del nonno materno). Papà "Mike", in Zimbabwe aveva un’azienda tessile e poi si è dato all’informatica, campo in cui lavora tuttora come sales manager e in cui lavorano pure gli altri due figli, Gareth, 31 anni, e Sean, 28. La mamma, Lynette Humberstone, era una nuotatrice professionista, poi allenatrice. E la prima allieva fu proprio la primogenita Charlene (avuta a soli 21 anni), gracilina, ma piena di vita: a 3 anni inizia a nuotare, a 8 già gareggia e a 16 lascia la scuola per la piscina. Specialità in vasca: il dorso. Una passione che ha dato i suoi frutti: vari titoli nazionali, tre ori in Coppa del mondo, un argento ai Giochi del Commonwealth e un quinto posto alle Olimpiadi di Sydney 2000. La Nazionale sudafricana punta su di lei per Pechino 2008, ma un infortunio alla spalla manda tutto all’aria. Non proprio tutto: quella pausa forzata dagli allenamenti permette a Charlene e ad Alberto di passare più tempo insieme. E di fare progetti. Lei, allettata dalla sfida per la conquista di una corona, abbandona quella per una medaglia olimpica. «Non sono nata principessa. Fin dagli 8 anni ho imparato a essere disciplinata e a dare il cento per cento in ogni prova. Farò il meglio che posso», ha detto. Ha imparato il francese, il dialetto monegasco, il valzer (ama ballare tutto, tranne quello), si sta impegnando con lo sci (Alberto lo adora. lei lo detesta), l’etichetta di corte e, noblesse oblige, l’impegno nelle cause benefiche. Tutto questo senza rinunciare ai suoi gusti: corre o nuota ogni giorno e spesso irrompe in tuta alle riunioni di Alberto, adora il rock e, se non riesce a trascinare il principe ai concerti, porta i concerti a Palazzo (vedi Iggy Pop), le piace l’arte contemporanea (che ora affianca i Tiziano nei corridoi della residenza principesca) e anche cucinare. Vegetariano, dicono: i tempi in cui con le compagne di squadra, in trasferta a Sydney, addentava cosce di pollo in un fast food sono svaniti. [N.B. allegata foto con Chalene Wittstock a 6 anni].