VALENTINA CONTE , la Repubblica 16/6/2011, 16 giugno 2011
INSEGNANTI, MEDICI, IMPIEGATI QUASI MEZZO MILIONE È A TERMINE - ROMA
Migliore o peggiore, sicuramente è l´Italia. Fatta anche di flessibili, atipici, irregolari. La guerra di definizioni diventa così battaglia di cifre. Quanti sono veramente i precari della Pubblica amministrazione? La risposta oscilla tra i 33 mila riproposti dal ministro Brunetta e i 440 mila calcolati dalla Cgil, di cui 197 mila nella scuola e 100 mila a rischio disoccupazione entro la fine dell´anno. Un abisso di storie che ingloba insegnanti, ricercatori, medici, impiegati, operatori della Croce Rossa, Vigili del fuoco.
«I numeri non li inventiamo», spiega Michele Gentile, responsabile Settori pubblici della Cgil. «Sono a disposizione di tutti su Internet perché sono quelli del Conto annuale della Ragioneria generale dello Stato per il 2009». Cifre considerate esorbitanti dal ministro che, però, non ha aggiornamenti rispetto a quanto presentato in Parlamento nell´aprile 2009: 15 mila precari sul territorio nazionale e 18 mila in Sicilia. Dati già all´epoca fortemente contestati dalla stessa Cgil e frutto di questionari sottoposti alle amministrazioni (risposero 4 mila su 9 mila enti invitati). «I 240 mila contratti precari della Pubblica amministrazione si dimezzeranno entro l´anno», avverte Gentile, «non saranno rinnovati per effetto dei tagli imposti dalla manovra del 2010. Per i quasi 200 mila precari della scuola, poi, aspettiamo ancora il piano di assunzioni sbandierato dal governo». Nei 400 mila della Cgil c´è di tutto: tempi determinati, interinali, lavori socialmente utili, co.co.co, co.co.pro, incarichi, studi, consulenze.
«Tra i 50 e i 100 mila lavoratori della scuola sono già stati licenziati tra il 2008 e il 2010 per l´effetto combinato delle varie finanziarie», ricorda Claudio Argentini, coordinatore nazionale Usb per il Pubblico impiego. «Nella ricerca la situazione, poi, è un disastro. Ve li ricordate i ricercatori sui tetti? In un certo senso, sono ancora lì. Dei 6 mila precari, tra Istat, Ispra, Cnr, Isfol, Istituto superiore della Sanità, Istituto di fisica nucleare e quello di Geofisica la metà vive di assegni di ricerca o contratti interinali e circa mille rischiano il posto anche con oltre dieci anni di anzianità. Perché? Perché di fatto l´assorbimento graduale impostato dal governo Prodi nel 2006 è stato bloccato da Brunetta con la legge 133. Dunque questi lavoratori, che avevano già superato un concorso ed erano in graduatoria, ora devono rifare il concorso e sperare». Secondo i calcoli Usb, i precari della Pubblica amministrazione si dividono in scuola (tra 80 e 100 mila), enti locali (tra 100 e150 mila), sanità (tra 100 e 200 mila), università (tra 20 e 25 mila, per il 90% ricercatori), enti di ricerca (6 mila), agenzie fiscali, ministeri, Inps, Inpdap, Inail (tra 10 e 20 mila). «Ovunque si assiste a una progressiva esternalizzazione, con aumenti dei costi e la cronicizzazione del precario. Se sei precario, lo sei a vita», conclude Argentini.