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 2011  giugno 16 Giovedì calendario

2 articoli - «JAGUAR E GIOIELLI PER LE AMANTI. LA TOGA CHE TARTASSAVA GLI INDAGATI» — Si circondava di belle donne Alfonso Papa, il magistrato diventato nel 2008 parlamentare del Pdl

2 articoli - «JAGUAR E GIOIELLI PER LE AMANTI. LA TOGA CHE TARTASSAVA GLI INDAGATI» — Si circondava di belle donne Alfonso Papa, il magistrato diventato nel 2008 parlamentare del Pdl. Ma alla fine sono state proprio loro a tradirlo, confermando come attraverso la sua «rete» fosse in grado di ricattare imprenditori e uomini delle istituzioni. Secondo l’accusa, acquisiva notizie sulle inchieste «con le sue truppe» e prometteva «protezione e aiuto» agli indagati. Ma in cambio pretendeva soldi e costosi regali per le sue amanti. Le ricompensava con una casa, una Jaguar a disposizione, Rolex e altri gioielli. Ma le preferite ottenevano un impiego o una consulenza negli Enti pubblici. Si faceva valere anche con i potenti Papa. E proprio grazie alla sua capacità di carpire informazioni segrete sarebbe riuscito a farsi inserire nella lista del Pdl. Letta: «Sollecitazioni anche a Berlusconi» Sono due donne a raccontare come fosse stato Luigi Bisignani a «far entrare Papa in Parlamento» e lo stesso Bisignani conferma: «Mi chiese di appoggiare la sua candidatura alle elezioni del 2008 e io ne parlai con Verdini che compilò le liste. Papa fu sicuramente appoggiato da Pera e da Castelli» . Anche Gianni Letta, sentito come testimone il 23 febbraio, conferma il proprio interessamento: «Ho conosciuto l’onorevole Papa quando era al ministero della Giustizia, dove è rimasto sia con Castelli che con Mastella. Ricordo che un giorno Papa mi disse che aveva aspirazioni politiche. In seguito di Papa e delle sue aspirazioni politiche mi parlò anche Bisignani. Io rappresentai tale aspirazione del Papa a Berlusconi che mi disse che aveva ricevuto molte altre sollecitazioni riferite sempre al Papa. Dopo l’elezione mi chiese di fare il sottosegretario ma non è mai stato accontentato» . Di una sollecitazione al presidente Berlusconi per far assumere nei servizi segreti il carabiniere Enrico La Monica — «fonte» privilegiata di Papa e adesso latitante— parla anche Bisignani: «Papa mi disse che il maresciallo si era rivolto a La Vitola (Walter, direttore de «L’Avanti» che ha preannunciato querela a Bisignani, ndr) per essere raccomandato per entrare all’Aise... il colonnello Sassu mi disse che il La Vitola aveva raccomandato il predetto maresciallo a Berlusconi che aveva poi parlato con qualcuno all’Aise» . Sui rapporti di Papa con politici e dirigenti di azienda molti dettagli li aggiunge Maria Elena Valanzano che è stata la assistente parlamentare dal momento dell’elezione e poi ha avuto rapporti anche con Bisignani: «Preciso che già nell’estate 2010 volevo andar via da Papa... Lui mi presentò Francesco Borgomeo dell’Irses e Rino Metrangolo di Finmeccanica e precisamente di Selex. Ho fatto colloqui e ho stipulato contratti di consulenza con Irses e con Selex per 1.500 euro al mese ciascuno. Attualmente sono nello staff del presidente Caldoro... Credo che il referente politico (di Papa ndr) sia stato Letta; certamente conosceva bene Previti, inoltre mi diceva che era stato vicino a Pera» . Estorsioni e promesse agli imprenditori Quale fosse il sistema utilizzato da Papa per ottenere favori e soldi lo racconta ai magistrati l’imprenditore Alfonso Gallo, che costruisce centrali elettriche per conto di Ansaldo Energia. A lui Papa avrebbe raccontato di avere «rapporti con ambienti della Guardia di Finanza... oltre a Pollari mi ha parlato del fatto che conosceva o vedeva il generale Poletti, il generale Adinolfi, il generale Mainolfi e forse altri che non ricordo. Io non ho mai visto Papa con costoro, tranne che con Poletti...» . Aggiunge Gallo: «Ho familiarizzato con Alfonso Papa nel settembre 2006... Più volte mi è "venuto sotto"e cioè mi ha avvicinato dicendomi che sarei stato coinvolto in varie inchieste giudiziarie e che addirittura vi sarebbero stati provvedimenti cautelari nei miei confronti. In questa ottica Papa mi proponeva di offrirmi protezione e di acquisire notizie al riguardo e nel corso del tempo mi ha fatto richieste e ho sentito che anche altri imprenditori hanno ricevuto richieste simili...» . Dettagli li aggiunge Luigi Matacena, imprenditore che fornisce mezzi nel settore della Protezione Civile: «Papa mi disse che era a disposizione per il mio lavoro e per aiutarmi... mi propose di farmi ottenere delle commesse in particolare con altre pubbliche amministrazioni... devo dire che ho sempre tenuto a distanza Papa che mi ha sempre fatto un po’ paura... È capitato in due occasioni che Papa mi chiamasse, circa un anno fa, chiedendomi di pagare il conto all’Hotel De Russie di Roma per una sua amica che aveva il nome sovietico, ricordo di aver pagato 2.000 euro per volta. Ho messo a disposizione del Papa e della sua amica una macchina che ho sempre a Roma» . L’immobiliarista Vittorio Casale, arrestato due giorni fa a Milano, ammette di aver pagato «una casa in via Giulia, perché fu Papa a pretenderla e preciso che la pretese al centro di Roma. Cominciò a "farsi sotto"dopo che furono pubblicate le intercettazioni tra me e Consorte inerenti la vicenda Unipol/Bnl... mi disse che ero fortemente attenzionato dalla Procura di Milano mi disse che poteva "darmi unamano"... fece riferimento a miei presunti rapporti con D’Alema riferiti alla scalata Unipol/Bnl che invece non vedevo da vent’anni» . «Notizie per ricattare Vietti del Csm» Sono le donne a raccontare quanto Papa si spendesse per loro. Dichiara Valanzano: «Papa aveva anche la disponibilità di una villa all’Olgiata dove praticamente viveva con tale "Luda"ragazza dell’est con cui aveva rapporti da anni e che poi, tramite Bisignani, ha fatto assumere all’Eni» . Luda conferma e aggiunge: «Sono stata ospite di Papa all’hotel De Russie e all’hotel Mareblu di Ischia Ponte. A Milano per la Scala ho alloggiato al Principe di Savoia e in crociera sulla Regent. Mi ha regalato un Rolex» . Orologi e gioielli anche per Maria Roberta Darsena che ai magistrati racconta: «Per il mio compleanno del 2010 papa mi ha regalato la sua Jaguar, abbiamo fatto il passaggio di proprietà e la macchina era intestata a me. Dopo qualche mese gli dissi che aveva costi troppo elevati e l’avrei data in conto vendita al concessionario Bardelli. Dopo qualche mese con sorpresa ho appreso che Papa aveva mandato qualcuno a ritirare la macchina... Lo chiamai e mi spiegò che aveva falsificato la mia firma reintestandosi la macchina e mi mandò anche il fax del Pra da cui risultava» . È proprio lei a svelare di aver «conosciuto il presidente del Csm Vietti a una cena e quando lo dissi a Papa mi fece un sacco di domande e mi chiese con insistenza morbosa quale fosse il ristorante e i dettagli della serata» . Una vicenda che secondo l’accusa «dimostra come si raccogliessero «notizie e informazioni su "dati sensibili"e strettamente personali su esponenti delle istituzioni per "infangare"ovvero per poter poi ricattare» . Fiorenza Sarzanini BISIGNANI AI MAGISTRATI: A PALAZZO CHIGI LE NOTIZIE SUI PROCESSI — Ci sono le intercettazioni e le testimonianze di tante persone, protagonisti e spettatori delle trame individuate dalla Procura di Napoli dietro quel gruppo di potere occulto soprannominato P4. Alla fine però, è stato proprio uno dei presunti appartenenti al «sistema criminale» , Luigi Bisignani, ad aver fornito i principali riscontri al quadro accusatorio disegnato dagli inquirenti. Con alcune parziali ammissioni, seppure in chiave difensiva, che gli hanno evitato di finire in carcere. Come quando l’uomo d’affari, definito dai pubblici ministeri «ascoltato consigliere dei vertici dirigenziali di alcune delle più importanti aziende controllate dallo Stato, di ministri, sottosegretari e alti dirigenti statali» , spiega di aver avuto un ruolo nella nomina di Roberto Mazzei al vertice del Poligrafico dello Stato: «Ho sicuramente segnalato il Mazzei al professor Tremonti per fargli ottenere la nomina di presidente. Con il Poligrafico la Ilte (una società di Bisignani, ndr) è in rapporti per il modello unico. Non mi risulta che siano state conferite utilità a dirigenti del Poligrafico da parte della Ilte» . Le «indicazioni infondate» Ma è soprattutto sul suo principale coindagato — l’onorevole Alfonso Papa, che il giudice ha chiesto alla Camera di spedire in cella — che Bisignani s’è soffermato nei suoi interrogatori. Spiegando che «il Papa da una parte proponeva di adoperarsi nel mio interesse, e dall’altro mi dava indicazioni spesso infondate; si accreditava, e diceva di poter intervenire propalando i suoi agganci e i suoi legami » . Precisa il giudice che qualche millanteria è possibile, ma è da escludere che le notizie fornite dal deputato ex-magistrato fossero «complessivamente infondate» . E sembrava escluderlo pure Bisignani, che Papa salutava così in un messaggio telefonico inviato la sera del 6 settembre scorso: «Ciao capo! Finalmente si riprende. Oggi ho fatto varie cose e domani completo l’opera. Ti devo parlare» . Tre giorni dopo i due conversano al telefono e Bisignani dice: «Tu lavora a quella cosa» . Poi Papa racconta: «Mi ha chiamato Frattini, proprio lui... Mi ha detto guarda io ho parlato con il presidente gli ho detto che bisogna creare questo think tank, non mi ha parlato di quel progetto che ci siamo detti oggi... ma mi ha parlato delle schede, per i progetti di riforma della giustizia, le solite cose che ci siamo detti da tantissimo tempo. Lui mi ha detto preparale, e quando le hai preparate la settimana prossima mi chiami e vieni da me...» , Papa rassicura Bisignani che «ovviamente quando ho fatto tutto vengo da te» , ma l’uomo d’affari sembra interessato ad altro: «D’accordo... Tu lavora a quella storia più importante» . I problemi giudiziari Quale sia questa storia «più importante» non si sa. Però dalle dichiarazioni di Bisignani s’intuisce quale fosse la principale attività di Papa: «Strinsi rapporti con lui quando ebbi alcuni problemi giudiziari con la Procura di Nola riferiti alla dottoressa Tucci, cui io ero legato... Addirittura a un certo punto il Papa mi diede la notizia che la Tucci sarebbe stata arrestata a breve» . Cosa che non avvenne, ma solo perché il giudice respinse la richiesta avanzata dai pubblici ministeri. «Papa ha proposto — continua Bisignani— per il mio tramite e per tramite di Galbusera (imprenditore amico di Bisignani, ndr), di interessarsi e intercedere assumendo notizie e informazioni anche sulle vicende giudiziarie riguardanti il dottor Borgogni di Finmeccanica, ultimamente interessato da problemi giudiziari. Si propose anche quando il Verdini (Denis, all’epoca coordinatore del Pdl, ndr) fu coinvolto nella nota vicenda giudiziaria agli onori della cronaca (la cosiddetta P3, ndr). Mi consta che il Papa era molto amico dell’allora procuratore aggiunto di Roma Achille Toro, e del figlio Camillo... Verdini medesimo cominciò a stringere i suoi rapporti con il Papa che fino a quel momento aveva calcolato poco, da quando il Papa stesso cominciò a proporre il suo interessamento e la sua possibilità di intervento sulle vicende giudiziarie che lo riguardavano... Sicuramente Papa aveva notizie riservate anche sull’indagine P3» . E ancora: «Papa si propose di prendere notizie e di intercedere anche a proposito delle vicende giudiziarie riferite a Masi (all’epoca direttore generale della Rai, ndr) per ciò che riguarda la Procura di Trani. Venne da me e mi disse di aver acquisito informazioni rassicuranti, e io le girai al Masi... Mi parlò delle indagini sulla "cricca"(gli appalti sui Grandi eventi, ndr), e in particolare del filone di indagini che pendeva a Roma su Bertolaso; me ne parlò sicuramente prima del deposito degli atti, e più precisamente prima degli arresti» . Gli altri politici Le notizie giudiziarie che arrivavano dall’ex magistrato divenuto deputato non si fermavano sul tavolo di Bisignani, per stessa ammissione dell’uomo d’affari: «Sicuramente parlavo e informavo il dottor Letta (sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ndr) delle informazioni comunicatemi e partecipatemi dal Papa, e in particolare di tutte le vicende che potevano riguardarlo direttamente o indirettamente, come la vicenda Verdini, come la vicenda inerente al procedimento che riguardava lui stesso, e cioè il Letta, e come, da ultimo, la vicenda inerente al presente procedimento» . La fuga di notizie sull’inchiesta P4 è uno dei crucci degli inquirenti: improvvisamente, nell’autunno scorso, nessuno ha parlato più sui telefoni intercettati. Secondo Bisignani fu l’onorevole Italo Bocchino a riferirgli le prime voci, ma il parlamentare finiano nega. In ogni caso, l’uomo d’affari ne parlò poi con Alfonso Papa: «Mi diceva che aveva fatto i suoi giri negli ambienti della Guardia di Finanza, al comando provinciale della Finanza di Napoli; mi disse che era andato anche da Bardi il quale gli aveva confermato l’esistenza dell’indagine, ma tuttavia l’aveva rassicurato dicendo che l’indagine era di scarso peso» . Il generale Bardi è il comandante regionale della Finanza in Campania, e a seguito di queste dichiarazioni è finito nella lista degli indagati; interrogato, ha negato tutto e denunciato Papa per calunnia. Magistrati e carabinieri — per chiarire un’intercettazione in cui Papa gli dice «Mi sono fatto un poco di giri napoletani» , Bisignani ha spiegato: «Quando parlo dei suoi giri o giretti, e delle fonti alle quali attingeva notizie riservate di matrice giudiziaria, faccio riferimento all’ambito giudiziario napoletano... Tra i magistrati che il Papa mi nominava come suoi amici c’erano, oltre al Toro e al Miller (capo dell’Ispettorato del ministero della Giustizia, ndr) e anche Laudati di Bari» , cioè il procuratore del capoluogo pugliese. Ma la fonte principale del deputato è il carabiniere Enrico La Monica, da ieri latitante, che il 10 settembre scorso diceva al telefono con Papa: «Ti volevo spiegare bene il passaggio che ho fatto» . E Papa: «E no, perché questi pendono dalle mie labbra... Non ho capito perché stanno così terrorizzati, comunque» . La Monica sembra saperlo ma non vuole discutere al telefono, e Papa conclude «Me lo spieghi tu allora. Domattina ti chiamo e mi dici» . La Monica: «Ti raggiungo, va bene» . Riferisce un testimone dell’inchiesta: «La Monica si è sfogato con me e s’è lamentato del fatto che il Papa lo chiamava in continuazione facendogli continue richieste» . Giovanni Bianconi