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 2011  giugno 16 Giovedì calendario

SALVATAGGIO IN MANO A UNA VENTINA DI ISTITUTI EUROPEI

Una ventina di banche europee, composta dai principali istituti di credito greci, francesi, tedeschi e anche spagnoli, si siede attorno a un tavolo con la Commissione europea, i rappresentanti degli stati dell’Eurogruppo e il Fondo monetario internazionale e concorda, senza coercizioni, il "roll over" dei titoli di stato greci: il rimborso alla pari dei bond in scadenza tra il 2012 e il 2014 finanziato, in parte, dalle stesse banche creditrici tramite la sottoscrizione di nuove emissioni di titoli con durate più lunghe a condizioni non di mercato. L’operazione è in stile partenariato pubblico-privato, nella migliore tradizione della "Vienna Initiative" del 2009, con una sostanziale differenza: l’accordo di Vienna, pilotato da Bei e Bers, servì a sostenere l’economia in Est Europa mantenendo aperto il rubinetto del credito bancario alle Pmi mentre l’accordo di Atene dovrà tentare di posticipare (o nella migliore delle ipotesi di evitare) il default sui titoli del debito pubblico greco.

È attorno a questa ipotesi di roll over che stanno lavorando i ministri delle Finanze degli stati dell’Eurogruppo. La fattibilità di questa operazione si basa sulle prime informazioni emerse dalla seconda tornata degli stress test bancari, la cui pubblicazione è stata rinviata da giugno a luglio. Stando a fonti bene informate, nel corso dell’ultimo vertice straordinario dell’Eurogruppo che si è tenuto a Bruxelles due giorni fa, sono state analizzate le posizioni di 63 banche detentrici di titoli di stato greci: un terzo si troverebbe in mani greche, un’altra grossa fetta nei bilanci di banche francesi, tedesche e spagnole.

I bond governativi greci in circolazione ammontavano alla fine del primo trimestre di quest’anno, stando al Ministero delle Finanze greco, a 282 miliardi circa, di cui 255 miliardi emessi sul mercato domestico e 19 circa in forma di eurobond internazionali. I T-bill con durata inferiore a un anno sono pari a 40 miliardi circa quindi i titoli a medio-lungo termine ammontano a 215 miliardi. Stando alle indicazioni del secondo stress test bancario europeo, circa un terzo di questi titoli si trova nel portafoglio di una manciata di banche greche, sei al massimo. Un’altra quota importante, forse superiore a 1/3, sarebbe posseduta dalle primarie banche francesi, tedesche e - questa la novità - anche da istituti spagnoli. Non dovrebbe essere rilevante, ai fini di questa operazione, la partecipazione di banche italiane, con esposizioni minime. Basterebbe quindi riunire attorno a un tavolo una ventina di banche europee, su base volontaria ma con una forte moral suasion sulle banche greche (l’ago della bilancia), per disinnescare una bomba, quella del rimborso dei titoli di stato greci in scadenza tra il 2012 e il 2014 (97 miliardi) e non coperti dai 110 miliardi di prestiti erogati da stati europei e Fondo. Questo il ragionamento dell’Eurogruppo, che intende estendere in maniera un po’ semplicistica il modello Vienna ai titoli di stato: con il rischio però di innescare un’altra bomba, quella del credit event of default.